Guardia di Finanza in festa per l’anniversario dalla fondazione: in un anno individuati quasi 100 milioni di evasione

24 giugno 2022 | 12:19
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Dal colonnello Marco Querqui il bilancio dell’attività del corpo fra contrasto della criminalità organizzata, finanziamenti illecitamente ottenuti e lotta ai fenomeni della contraffazione e del riciclaggio

Celebrazioni nella giornata di oggi (24 giugno) alla caserma Giacomo Puccini appuntato ad honorem, sede del comando provinciale del 248esimo anniversario della fondazione del corpo.

Accolti dal comandante provinciale colonnello Marco Querqui e da una rappresentanza di militari, alla cerimonia hanno partecipato il prefetto Francesco Esposito, tutti i vertici delle istituzioni cittadine, degli uffici giudiziari e delle forze armate e di polizia, nonché i finanzieri in congedo appartenenti all’Associazione nazionale finanzieri d’Italia.

Guardia di Finanza festa del corpo 2022 Marco QuerquiGuardia di Finanza festa del corpo 2022 Marco Querqui

Presenti anche il gonfalone della città di Stazzema decorato con la medaglia d’oro al valor militare, a cui sono stati resi gli onori, e quelli della provincia e della città di Lucca.

La cerimonia, che ha preso avvio con la lettura del messaggio del presidente della Repubblica e dell’ordine del giorno del comandante generale della Guardia di finanza, generale di corpo d’armata Giuseppe Zafarana, è stata la prima svolta con questa modalità dopo due anni caratterizzati dalle restrizioni per l’emergenza sanitaria da Covid 19. Il comandante provinciale, rivolgendosi a tutte le fiamme gialle in servizio e in congedo, ha rappresentativamente rivolto un saluto diretto di ringraziamento a un decano di 95 anni presente sul luogo della cerimonia e un pensiero commosso è stato dedicato a tre fiamme gialle prematuramente scomparse, tra cui una di queste vittima del covid.

Nel corso della cerimonia sono state, infine, consegnate alcune ricompense d’ordine morale a militari in forza ai reparti dipendenti, distintisi in pregevoli operazioni di servizio nei principali comparti operativi della missione di polizia economico-finanziaria affidata al Corpo.

Il bilancio delle attività

L’azione dei finanzieri ha riguardato in particolare il contrasto dei fenomeni più gravi di evasione fiscale; la verifica della corretta percezione dei contributi e dei sussidi pubblici erogati nella fase emergenziale; l’aggressione patrimoniale alle ricchezze criminali, anche attraverso il contrasto del riciclaggio, per proteggere da infiltrazioni il tessuto economico reso debole dalla pandemia; la difesa del sistema produttivo, in particolare delle filiere che caratterizzano i distretti manifatturieri lucchesi e dei consumatori rispetto a pratiche scorrette come l’azione delle società cosiddette “apri e chiudi”, lo sfruttamento dei lavoratori, la contraffazione e la commercializzazione di prodotti non sicuri, tra questi anche i dispositivi di protezione individuale e i medicinali.

Tutto ciò attraverso l’esecuzione di 3199 interventi e di 197 deleghe d’indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e contabile.

Un impegno a tutto campo a tutela di imprese e famiglie, destinato ad intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Evasione fiscale internazionale, frodi carosello, sommerso d’azienda e da lavoro sono alcuni dei fenomeni più gravi, pericolosi e diffusi su cui si è concentrata l’attenzione della Guardia di finanza per contrastare gli effetti distorsivi della concorrenza provocati dalla grande evasione, particolarmente dannosi soprattutto nei periodi di crisi.

Un’azione che si è concretizzata nell’esecuzione di 2385 interventi ispettivi, che hanno consentito di segnalare all’Agenzia delle entrate, per il recupero a tassazione, oltre 58.510.000 di euro di base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte e 37.606.000 di Iva evasa, nonché denunciare all’autorità giudiziaria 77 soggetti per varie tipologie di reati fiscali (principalmente, emissione e utilizzo di fatture false, occultamento delle scritture contabili e omessa dichiarazione fiscale).

Il valore dei beni sequestrati, quale profitto dell’evasione e delle frodi fiscali, è di 2.218.835 euro, mentre le proposte di sequestro finalizzate alla confisca al vaglio delle competenti autorità giudiziarie ammontano a euro 33.174.000. I casi di evasione fiscale internazionale scoperti, riconducibili a fenomeni di residenza fiscale fittizia, sono in tutto 3, per una base imponibile sottratta a tassazione per oltre 21,5 milioni di di euro.

Particolare attenzione è stata rivolta anche alle frodi carosello: sono 17 i casi scoperti di società “cartiere” o “fantasma” utilizzate per evadere l’Iva, anche mediante indebite compensazioni, quest’ultime ammontanti a 304mila euro. Di particolare rilievo la maxirode fiscale accertata per oltre 10 milioni di euro nel settore del commercio di pallets, con il ricorso a 10 società “fantasma”, con l’esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura interdittiva e patrimoniale e il coinvolgimento di 16 persone. Significativa anche l’operazione che ha ricostruito una frode fiscale quantificata in oltre 100 milioni di euro nel settore del commercio di autoveicoli, con 45 persone denunciate, 21 società coinvolte ubicate su tutto il territorio nazionale e 6mila autovetture oggetto di compravendita. Intensa anche l’attività nel contrasto all’economia sommersa, come testimonia l’individuazione di 26 evasori totali, che hanno nascosto al fisco complessivamente 27.779.798 di Iva e 48.802.668 di imposte.

Sottoposti a tassazione oltre 5 milioni di euro di proventi conseguiti attraverso le attività illecite scoperte con le attività di polizia giudiziaria condotte, principalmente, nel settore della contraffazione. Verbalizzati, inoltre, sei datori di lavoro per aver impiegato 55 lavoratori in “nero” e denunciati all’autorità giudiziaria due persone per il reato di caporalato.

In materia di mancata registrazione dei corrispettivi telematici, sono state elevate contestazioni nei confronti di 135 esercenti su 1435 controlli.

Contrasto agli illeciti nel settore della tutela della spesa pubblica

La Guardia di Finanza ha dedicato 10 piani operativi al contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica e a quelle condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

299 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli appalti agli incentivi alle imprese e alle erogazioni a carico del sistema previdenziale e sanitario, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale. Le frodi in danno del bilancio nazionale ammontano a 2.612.400 euro, con 133 soggetti denunciati, mentre quelle a danno del bilancio comunitario sono pari a 215.600 euro, con il deferimento alla procura di 11 persone.

Il valore dei beni sequestrati per i reati di settore è di 106674 euro, mentre le proposte di sequestro al vaglio delle competenti autorità giudiziarie ammontano a 681.805 euro.

I controlli in materia di reddito di cittadinanza, svolti in collaborazione con l’Inps, hanno riguardato in maniera selettiva soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Nel complesso, sono stati scoperti illeciti per 338.017 euro e sono state denunciate all’autorità giudiziaria 46 persone. Tra queste figurano soggetti che non hanno dichiarato vincite in denaro, due individui che si sono “dimenticati” di comunicare le variazioni patrimoniali, immobiliari e mobiliari, derivanti rispettivamente da un’eredità e da erogazioni dell’Inail a titolo di indennità per infortunio sul lavoro e persone che non hanno dichiarato di avere familiari con provvedimenti restrittivi in carcere.

Innumerevoli anche i casi in cui i beneficiari hanno riportato nella propria Dsu false dichiarazioni per indurre in errore l’ente erogatore, arrivando in un caso a dichiarare di sostenere spese di affitto per un immobile per il quale era già stato da tempo disposto lo sfratto, così come la truffa perpetrata da un cittadino polacco titolare di partita Iva che, utilizzando una falsa identità, era riuscito ad eludere in un primo momento i sistemi di controllo.

Un impegno importante è stato dedicato alla tutela della spesa previdenziale e assistenziale, con l’accertamento di illeciti per 1.295.300 euro e la denuncia all’autorità giudiziaria di 66 persone. Il caso più eclatante in Garfagnana, ove un sodalizio di persone, tra cui un commercialista, dopo aver proceduto all’acquisizione di aziende operanti nel settore ricettivo, anche in luoghi defilati e scarsamente produttivi, simulavano, con falsi impianti contabili, un’elevata operatività delle stesse per giustificare, formalmente, l’assunzione di numerosi lavoratori ai quali sarebbe spettata la prevista assistenza da parte degli enti previdenziali (Inps e Inail), a fronte, tuttavia, di falsi infortuni o lunghi periodi di disoccupazione artatamente ingegnati. Il sistema poggiava su un sdisegno criminoso, che prevedeva l’apertura e la chiusura ad hoc di svariate posizioni Iva, l’assunzione dei medesimi lavoratori con il riconoscimento di alte retribuzioni (mai pagate) e il cambio della sola ragione sociale e del legale rappresentante, il tutto al fine di incamerare ingenti erogazioni pubbliche per fatti mai avvenuti (ad esempio, gli infortuni falsamente denunciati) e rendere, altresì, difficoltosa la ricostruzione da parte degli organi di vigilanza in caso di controlli.

Incisiva anche l’attività a presidio degli incentivi alle imprese e altre uscite nazionali e locali, ove vi rientrano i finanziamenti bancari assistiti da garanzia e i contributi a fondo perduto introdotti dalla legislazione emergenziale. Al riguardo, sono stati effettuati complessivamente 120 controlli e constatati contributi illegittimamente percepiti/richiesti per euro 1.572.000, con la denuncia di 19 soggetti per i reati di truffa, indebita percezione e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

In due diverse circostanze la procura di Lucca, a seguito della denuncia per indebita percezione di erogazioni pubbliche, ha richiesto ed ottenuto dal locale Gip l’emissione di decreti di sequestro preventivo, anche per equivalente, fino a concorrenza dell’importo indebitamente percepito, per complessivi 50mila euro.

Una persona è stata tratta in arresto per delitti contro la pubblica amministrazione, per un valore delle condotte corruttive pari a euro 566mila euro.

Eseguiti, inoltre, diversi interventi nel settore ticket sanitario, con 8 verbalizzati su 11 controlli complessivamente svolti e in tema di responsabilità amministrativa, con la segnalazione alla procura regionale della Corte dei Conti di due persone per danno erariale, quantificato in circa 900nila euro.

Contrasto alla criminalità organizzata ed economico – finanziaria

La strategia perseguita dalla Guardia di finanza mira al contrasto di ogni forma di infiltrazione e degli interessi finanziari, economici e imprenditoriali della criminalità organizzata ed economico-finanziaria, attività di rilevanza assoluta nello scenario che va a profilarsi, contraddistinto dall’urgente necessità di tutelare la sicurezza economico finanziaria a salvaguardia del “sistema paese” nella delicata fase post emergenza.

Le attività investigative sono orientate verso contesti che, sulla base di una preventiva analisi delle fenomenologie illecite presenti nelle singole realtà territoriali, risultino connotati da concreti ed immediati profili di rischio, focalizzando l’attenzione sulla conclusione di negozi giuridici da parte di soggetti apparentemente privi di adeguate capacità finanziarie, su settori di particolare rilevanza strategica o ancora sul reimpiego di proventi illeciti nei cosiddetti beni rifugio (diamanti, metalli preziosi, valute pregiate, opere d’arte, reperti archeologici, ecc.), nonché connessi con la gestione dell’emergenza sanitaria.

In quest’ottica, si è proseguito nell’opera di rafforzamento dello sviluppo degli accertamenti patrimoniali in applicazione della normativa antimafia, anche nei confronti di soggetti connotati da pericolosità economico-finanziaria, ed il monitoraggio delle diverse manifestazioni della criminalità nel territorio di riferimento.

Sono state, al riguardo, sottoposte al vaglio dell’autorità giudiziaria proposte di sequestro di beni per 2.200.977 euro e confiscati beni per un valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, costituito da 26 conti correnti, 2 autovetture, 8 società, 18 locali ad uso commerciale, 32 abitazioni, 7 autorimesse e 4 terreni.

La confisca deriva dall’esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di Firenze – Ufficio misure di prevenzione, che trae origine da un’operazione che, sotto il coordinamento della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, consentiva di disvelare – attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali, accertamenti bancari, pedinamenti e appostamenti – un’organizzazione a delinquere, operativa sin dal 2013, con base a Lucca e contigua al clan camorristico dei Casalesi, dedita all’illecita aggiudicazione di appalti, alle frodi nelle pubbliche forniture e al riciclaggio dei relativi proventi illeciti in aziende toscane e campane.

669 sono stati, invece, gli accertamenti svolti su richiesta dei prefetti, la maggior parte dei quali in funzione del rilascio della documentazione antimafia.

In materia di riciclaggio e autoriciclaggio sono stati effettuati 21 interventi e denunciati 13 soggetti, con proposte di sequestro di beni per euro 170553 e il sequestro di valori per euro 1.592.593.

Sono state approfondite oltre 200 segnalazioni di operazioni sospette inviate dai soggetti obbligati ai sensi della normativa antiriciclaggio e svolti controlli antiriciclaggio nei confronti di 23 soggetti, con la contestazione di plurime violazioni in materia di adeguata verifica della clientela, nonché sottoposti a sequestro 2 compro oro abusivi.

Quanto ai reati fallimentari, sono stati denunciati 5 soggetti e accertate distrazioni di patrimoni per euro 7.733.102.

È stata, altresì, intensificata l’azione di contrasto in materia di falsificazione monetaria, con l’esecuzione di 9 interventi e il sequestro di banconote false per 23870 euro.

Sul versante della tutela del mercato dei beni e servizi, sono stati effettuati 36 interventi in materia di contraffazione, con la denuncia di 47 soggetti e il sequestro di oltre 50mila pezzi falsi, 4583 metri di tessuto contraffatto e 145mila euro di valuta.

Con riferimento al tema della sicurezza dei prodotti, sono stati sequestrati 52205 prodotti non sicuri, di cui oltre 43mila mascherine e dispositivi di protezione individuale, nonché 8963 chili di prodotti alimentari.

Operazioni di concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

Nel periodo di emergenza sanitaria, unitamente alle altre forze di polizia, è stata assicurata l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia, con il controllo di 12898 soggetti, di cui 67 sanzionati e 4 denunciati.

Sono state, altresì, svolte attività per la verifica del rispetto delle disposizioni nel tempo emanate per regolare l’esercizio delle attività economiche, con l’esecuzione di 5396 controlli e l’elevazione di sanzioni nei confronti di 24 operatori commerciali.

Sono state, complessivamente, impiegate oltre 740 pattuglie nell’ambito dei dispositivi di ordine e sicurezza pubblica.

Nel corso del controllo economico del territorio è stata svolta anche attività di contrasto allo spaccio e alla detenzione di sostanze stupefacenti, nel cui ambito le pattuglie si avvalgono, quando necessario, della preziosa collaborazione dei cani antidroga.

Sono stati, in particolare, effettuati sei interventi che hanno condotto, oltreché al significativo sequestro di quantitativi di droghe leggere, alla denuncia all’autorità giudiziaria di una persona e alla segnalazione al prefetto di Lucca di 17 soggetti detentori, ai fini di uso personale, di sostanze stupefacenti.