Città a misura di persona, Lucca perde 31 posizioni: è l’82esima provincia d’Italia

28 giugno 2022 | 12:37
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La classifica di Ey Human Smart city index 2022

Città a misura di persona, la provincia di Lucca viene fuori molto male dalla classifica del report annuale: 82esimo posto sulle 109 province italiane, e in Toscana solo Massa ha una posizione peggiore, 98esim posto, dove al primo posto c’è Milano e all’ultimo Carbonia.

Lucca rispetto al 2020 ha perso ben 31 posizioni. Le città della Toscana si trovano complessivamente al decimo posto nella classifica regionale delle città ‘a misura di persona’, con Firenze che si conferma come la migliore (quest’anno al decimo posto) e tra le prime trenta troviamo anche Prato al 27esimo posto e Pisa al 28esimo, ma le restanti si posizionano più lontane in classifica con Siena al 44esimo, Livorno al 51esimo, Arezzo al 61esimo, Grosseto al 64esimo, Pistoia al 67esimo e in terza fascia Lucca 82esimo e Massa 98esimo.

A parte alcune eccezioni, per molte città si rileva un graduale scivolamento in classifica. Le città della Toscana sono più forti in ambito di Readiness delle amministrazioni (ottavo posto) rispetto ai Comportamenti dei cittadini (13esimo posto). Buone performance anche nell’asse dell’inclusione sociale (settimo posto) rispetto alla transizione digitale (nono posto), e soprattutto rispetto alla transizione ecologica che rappresenta un tradizionale punto debole delle città toscane (14esimo posto). Questo emerge dal report 2022 di Ey Human Smart City Index 2022, che classifica le città italiane in base al loro processo di trasformazione in città a misura di persona. Lo Human Smart City Index è composto da un totale di 456 indicatori, che coprono tutti gli aspetti relativi alle Smart & Human Cities.

Gli indicatori

Gli indicatori sono stati suddivisi in due macro categorie: Readiness (le iniziative e gli investimenti pubblici e privati degli stakeholder, al fine di rendere disponibili infrastrutture e servizi) e Comportamenti dei cittadini, pesando i comportamenti rispetto alla readiness, in misura maggiore del numero di indicatori, per valorizzare questo aspetto. Inoltre, i tradizionali indicatori ‘green’ e ‘digital’, da sempre presenti nello Smart City Index, sono stati riorganizzati per cogliere le dinamiche delle transizioni digitali ed ecologica, che rappresentano i principali driver delle politiche di innovazione a livello europeo. Infine, l’articolazione nelle componenti transizione ecologica , transizione digitale e inclusione sociale rappresentano anche una lettura delle dinamiche urbane legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il punto di riferimento ideale

Se la Human City è la città a misura di persona, la Human Smart City è la città che ri-progetta infrastrutture e servizi coniugando centralità del cittadino, innovazione tecnologica e sostenibilità. La Human Smart City si costruisce: mettendo al centro le esigenze dei cittadini ed in generale dei city users (cittadino, ma anche pendolare, turista, lavoratore, consumatore), utilizzando il digitale come strumento di integrazione e accessibilità. mirando alla sostenibilità ambientale (ed economica) dell’ambiente.

Qualunque percorso della Human Smart City passa per le tre componenti: digitale, sostenibilità, dinamiche sociali. Ad esempio, la disponibilità di informazioni integrate (attraverso le tecnologie digitali di raccolta, interconnessione e fruibilità) influenza le decisioni individuali e collettive sull’utilizzo delle risorse della città, che sfociano in comportamenti sostenibili. I due casi classici sono: la mobilità, la gestione della mobilità attraverso piattaforme MaaS e servizi informativi integrati sui mezzi di trasporto consentono alle persone di scegliere la modalità di spostamento più efficiente, inquinando meno. L’energia, la gestione intelligente dell’energia attraverso sensori e l’informazione in tempo reale sui propri consumi consente al cittadino di regolare al meglio gli apparati della propria abitazione (riscaldamento, luce, ecc.) e consumare meno energia.