Malattie professionali, la provincia di Lucca prima in Toscana per denunce

Già 26 i morti sul lavoro dall’inizio dell’anno in regione. Preoccupano i numeri degli under 14
Infortuni e malattie professionali, in aumento in regione il numero totale di denunce presentate all’Inail nei primi 5 mesi dell’anno in corso, rispetto allo scorso anno.
La provincia di Lucca è quella in cui sono state presentate più denunce per malattie professionali, cioè contratte a seguito della mansioni svolte, nei primi 5 mesi dell’anno in corso in Toscana, seguita da Pisa. Il numero totale di infortuni in regione è passato da 16571 denunce nei primi 5 mesi del 2021 a ben 23676 denunce da gennaio a maggio scorsi. Mentre per le denunce di malattie professionali si è passati da 3627, da gennaio a maggio del 2021, a 3868 denunce dal primo gennaio scorso al 31 maggio scorso.
Riepilogando dunque del periodo gennaio-maggio 2022 sono stati 23676 gli infortuni in Toscana (+ 6925 su 2021), di questi 2713 in itinere. La fascia di età più colpita quella 45-59 con 9481 infortuni. La provincia con più infortuni è Firenze (6837), quella con meno denunce Grosseto (1122) Sono state 26 inoltre le denunce di infortunio con esito mortale, 2 in più che nei primi 5 mesi del 2021, 20 avvenuti in occasione lavoro ed 6 in itinere. Hanno perso la vita lavorando 2 donne e 24 uomini. Nel periodo gennaio-maggio 2022 sono state 3867 le denunce di malattie professionali, più 241 che nello stesso periodo del 2021.
I drammatici e inquietanti dati degli under 14
Ma nei dati pubblicati nei giorni scorsi dall’Inail il più inquietante e drammatico è relativo alle denunce presentate nei primi 5 mesi del 2022 per le fasce d’età: 1355 nella fascia under 14, e 805 nella fascia da 15 anni a 19 anni. Non è spiegato nel dossier la tipologia di questi infortuni, ma bisogna tener conto che i dati contengono anche le denunce nel tratto casa-lavoro, che potrebbero spiegare parte delle denunce di infortuni definiti sul lavoro per gli under 14, e poi ci sono gli stage formativi dei vari istituti scolastici e ovviamente ci sarà anche una quota relativa al lavoro nero allo sfruttamento e altro. Ma si tratta di ipotesi a differenza dei numeri e dei dati che invece sono reali e meritano certamente ulteriori approfondimenti in tutte le sedi possibili.