Una task force nazionale indaga sul maxi rogo a Massarosa: trovato il punto d’innesco

20 luglio 2022 | 16:53
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Una task force nazionale indaga sul maxi rogo a Massarosa: trovato il punto d’innesco

Si esamineranno anche le immagini satellitari per ricostruire la catena degli eventi che ha provocato un disastro ambientale

Un inferno di fuoco, contro cui nemmeno i Canadair, nelle fasi iniziali, hanno potuto nulla. L’acqua lanciata dall’alto da quei bolidi nei punti dove le fiamme si levavano più alte nemmeno riusciva ad arrivare al suolo. A questa scena hanno assistito non soltanto gli operatori che ormai da due giorni combattono il maxi incendio di Massarosa, ma anche i carabinieri forestali che stanno cercando di capirne l’origine.

Ancora non domato il maxi rogo a Massarosa

Sarà attivata una task force a livello nazionale per determinare le cause del rogo che ha devastato almeno 600 ettari di territorio collinare. Un gioiello naturalistico che, quando il rogo sarà domato, dovrà essere curato. Un’impresa che si annuncia molto complicata ma che potrà avvenire soltanto in una fase successiva. La devastazione delle colline, infatti, potrebbe provocare gravi problemi dal punto di vista idrogeologico: problemi che andranno risolti con la massima urgenza verso la stagione autunnale.

Nel frattempo sono in arrivo da Roma marescialli e brigadieri del nucleo investigativo incendi boschivi. Li ha attivati la comandante provinciale dei carabinieri forestali Raffaella Pettinà, che coordina le indagini sul maxi rogo. Al momento, nessuna pista è esclusa: potrebbe trattarsi di un incendio colposo, provocato da incuria – o banalmente dal mozzicone di una sigaretta – oppure dalla mano dolosa di un piromane. Al momento è stato individuato il presunto punto di innesco (o almeno il primo): è nella zona di Bozzano da dove si sono sviluppate inizialmente le fiamme. Sarà la task force a fare gli accertamenti del caso, per stabilire cosa abbia scatenato l’incendio. Saranno utilizzate anche immagini satellitari per ricostruire anche la catena di eventi che ha creato un vero e proprio disastro ambientale.

A coordinare la squadra sarà il comandante della stazione dei carabinieri forestali di Camaiore,Jacopo Tomei, che fin dai primi momenti è presente sui luoghi devastati dalle fiamme e che conosce bene questo territorio. Né lui né i suoi colleghi, hanno confessato, aveva mai visto nulla di simile. Ma nel dramma di famiglie evacuate, case distrutte dalle fiamme e vegetazione spazzata via, sembra esserci anche una buona notizia. Il fuoco, stando ai primi accertamenti dei forestali, sarebbe corso veloce sul terreno, senza danneggiare in profondità le radici delle latifoglie: da qui potrebbe ripartire la vita sulle colline annerite da fuoco, fumo e cenere.

I militari hanno già iniziato ad ascoltare numerose testimonianze e proseguiranno nei prossimi giorni: ogni dettaglio, infatti, può essere utile a capire cosa sia successo. Sotto la lente ci sono anche gli incendi di Nozzano Vecchiano e quello scoppiato oggi a Chiatri, anche se al momento è impossibile ipotizzare un legame con il rogo di Massarosa.

Le indagini potranno fornire una pista anche in questo senso: bisognerà accertare o meno se sia stata la mano di un piromane a innescare le fiamme. Al momento, soltanto ipotesi. Ma l’incubo di fuoco riporta in primo piano la prevenzione, in un momento tanto delicato: i carabinieri forestali invitano infatti a prestare la massima attenzione. Gettare una sigaretta fuori dal finestrino può provocare disastri come quello delle ultime ore. Senza considerare i rischi di accendere fuochi all’esterno con temperature tanto proibitive.

Foto Alessandro Conti