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Un paesaggio lunare dopo gli incendi sulle colline: “Una tragedia per l’ambiente”

22 luglio 2022 | 16:51
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Passata la paura fra Piazzano e Fibbialla dopo le evacuazioni. La frazione di Lucca non è stata raggiunta, quella di Camaiore è stata lambita dalle fiamme

Situazione che va via via normalizzandosi nella zona di Piazzano e Fibbialla, dopo l’arrivo delle fiamme, che nella giornata di martedì (19 luglio) sono salite da Bozzano, luogo da cui si è innestata una tre giorni di fuoco e paura.

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Una lingua di fiamme che ha raggiunto i margini del paese nel territorio del comune di Camaiore sfiorando alcune abitazioni. C’è silenzio e desolazione nel centro, i vigili del fuoco hanno allestito il campo base alla chiesa di Fibbialla, la polizia municipale controlla le macchine in arrivo, c’è il rischio di sciacallaggio – dicono – dopo l’evacuazione degli abitanti il 19 luglio. Oggi, ad alcuni di loro, è permesso rientrare nelle proprie abitazioni per poter prendere alcuni oggetti che vogliono mettere in salvo.

È vero, la situazione si è normalizzata, le fiamme sono spente e a parte un acre odore di fumo e cenere, la situazione sembra sotto controllo. Ma nella giornata le cose potrebbero cambiare – ci fanno capire alcuni vigili del fuoco che monitorano la situazione – il vento da metà mattina ha iniziato ad alzarsi e intorno all’ora di pranzo tira forte. Dai colli di fronte, quasi completamente anneriti dal fuoco, si alza ogni tanto un piccola colonna di fumo, gli elicotteri sorvolano costantemente la zona e pronti a sganciare l’acqua al minimo segnale di fumo. C’è la massima attenzione per scongiurare una ripartenza dell’incendio.

“Tutto d’un colpo è partito l’incendio – dice Moreno Tomei, abitante di Fibbialla a cui i vigili del fuoco hanno richiesto la presenza durante l’emergenza per indicare loro come raggiungere le zone in cui l’incendio stava divampando – Eravamo lassù, sopra il paese, eravamo insieme alla protezione civile che ci ha detto che bisognava evacuare. Saranno state le 15 o le 16 di martedì (19 luglio), è salito velocemente da Bozzano – spiega Moreno indicando con la mano, il colle incenerito di fronte -.Quando è partito, le fiamme erano così forti che non le ha fermate più nessuno. Per fortuna sono state risparmiate le abitazioni, l’incendio è arrivato proprio ai margini, ma nessun danno. Dal punto di vista ambientale è invece una tragedia, anche per gli animali”.

Le persone, appena si sono accorte che la situazione poteva volgere al peggio, sono state evacuate in via del tutto precauzionale, con l’allestimento di tre centri di accoglienza.

“Le persone sono state evacuate, qualcuno è rimasto per dare una mano, per indicare i posti ai vigili del fuoco, anch’io sono rimasto per aiutare. Io per fortuna sto più in basso e da noi il fuoco non è arrivato”.

Ma qual è la situazione adesso? “Adesso la situazione è più calma – dice Moreno -, c’è qualche fiammellina ogni tanto che riprende, però sono state due nottate molto dure”.

Addentrandoci all’interno del paese ci rendiamo conto quanto il fuoco si è avvicinato alle abitazioni, incenerendo giardini, uliveti e orti, ma risparmiando gli edifici. Ci si addentra nel centro abitato percorrendo una stradina, più ci si spinge ai margini del paese e più il paesaggio si trasforma. Sembra di non essere nemmeno sul pianeta terra, intorno a questa piccola via, c’è solo cenere grigia, come una delle foto scattate durante l’allunaggio.

La natura è stata completamente devastata, si parla di quasi mille ettari di paesaggio andato in fumo solo in questa zona, un danno ambientale incalcolabile a uno dei polmoni del nostro territorio. Una delle zone più suggestive della nostra provincia non esiste più, le colline sopra Massarosa sono completamente annerite e chissà se potranno mai tornare come erano pochi giorni fa, verdi e rigogliose.

Tra la cenere che ci circonda, si notano ogni tanto le sagome di quello che un tempo era un albero, si intravedono un olivo e anche delle viti. Le viti si riconoscono bene, alcune hanno ancora l’uva attaccata ai rami secchi, in parte annerita dal fumo e in parte ancora verde brillante. Una brillantezza che stona con il grigiore che la sovrasta, ma che risalta come un ultimo gesto di resistenza di fronte alla furia del fuoco.