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Beni confiscati alle mafie, in provincia di Lucca il maggior numero di procedimenti in Toscana

24 luglio 2022 | 11:09
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Beni confiscati alle mafie, in provincia di Lucca il maggior numero di procedimenti in Toscana

Insieme a Pistoia è il territorio dove più immobili e aziende sono stati sottratti alla criminalità organizzata

Non solo beni sequestrati o confiscati alle mafie in Toscana: da un paio di anni vengono censite anche le aziende sottratte a boss e picciotti. Pistoia e Lucca sono attualmente le due province dove l’Anbsc (agenzia nazionale beni sequestrati e confiscati) registra il maggior numero di procedimenti giudiziari avviati nei due tribunali a tale scopo, cioè per sottrarre alla criminalità organizzata i suoi possedimenti. Numeri in preoccupante aumento negli ultimi anni in regione.

L’altro fronte della lotta alle mafie, beni e società. Aziende sequestrate o confiscate alla criminalità organizzata, Pistoia e Lucca sono le province toscane dove c’è il maggior numero di procedimenti giudiziari avviati e in corso al fine di sottrarre ai boss i loro possedimenti. Da un paio d’anni l’agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Anbsc) censisce anche le aziende, le società sottoposte a sequestro ai fini di confisca e non solo i beni immobili, per fornire un quadro ancora più ampio di questo particolare e delicato fronte della lotta alle mafie. Dati che vengono aggiornati costantemente a prescindere dai report annuali sul sito web ufficiale dell’agenzia governativa. Ci sono territori dove le mafie non sparano ma fanno affari e la Toscana ormai da anni è presente in molte aree del Paese dove la criminalità organizzata ha deciso cioè di avviare i suoi turpi e illegali business in tutti i settori economici possibili, legali e non.

Anche questi numeri sono indicativi e inquietanti. In Toscana al momento l’Anbsc gestisce ben 681 immobili e 106 aziende tra sequestrate e confiscate, con varie destinazioni d’uso a seconda del caso specifico. Nella provincia di Lucca sono presenti nel database dell’agenzia 38 immobili e 10 aziende, tutte facenti parte di procedimenti giudiziari di sequestro per mafia finalizzato alla confisca. Degli immobili lucchesi che erano in mano alle mafie 25 sono in gestione e 13 già destinati, mentre per le aziende 7 sono in fase di gestione e 3 già destinate. E questi beni e aziende vedono coinvolti 7 Comuni della Lucchesia, compresa Lucca città. Per quel che riguarda la destinazione dei beni e della società sottratte alle mafie circa il 77% rientra nel gruppo “trasferimento al patrimonio degli enti territoriali”, circa il 15% rientra invece nella sezione “mantenimento al patrimonio dello Stato”, e circa il 7% è destinato alla vendita.

Le finalità invece sono al 66% scopi sociali, 15% fini istituzionali, 7% soddisfacimento dei creditori, 4% usi governativi, il resto ha altre finalità. Con i sequestri non ancora definitivi, i beni gestiti in Toscana dall’associazione nazionale salgono a 588 (503 immobili e 85 aziende), e questi dati pongono la regione Toscana al nono posto nazionale per quanti riguarda gli immobili, e all’ottavo per le aziende, in termini assoluti. Se ci fossero ancora dubbi sulla presenza delle mafie in Toscana, che hanno scelto questa regione per fare affari.

Numeri che purtroppo crescono di anno in anno. I beni possono essere assegnati solo dopo confisca definitiva, situazione che interessa altri 328 beni (282 immobili e 46 aziende) in Toscana oltre a quelli già destinati. Dei beni già destinati, 138 immobili sono stati trasferiti al patrimonio degli enti territoriali (26 Comuni), 27 sono stati mantenuti al patrimonio dello Stato e 13 messi in vendita. La provincia che ne conta di più è Arezzo (45), seguita da Pistoia (35), Firenze (18), Massa Carrara (17), Livorno (16), Siena (14), Lucca (13), Prato (8), Grosseto (7) e Pisa (5).

Considerando tutti gli immobili confiscati in via definitiva, anche quelli in gestione all’agenzia nazionale, Grosseto è prima (87 immobili) e seguono Pistoia (79), Arezzo (66), Siena (48), Prato (39), Lucca (38), Livorno (34), Massa Carrara (32), Firenze (25) e Pisa (12). Le 67 aziende confiscate definitivamente (21 quelle destinate) si distribuiscono tra le province di Massa Carrara (13), Prato (12), Livorno, Lucca e Pistoia (10 a testa), Firenze (6), Pisa (3), Siena (2), ed Arezzo (1). Nessuna in provincia di Grosseto. Complessivamente, tra immobili e aziende, sono ben 79 le amministrazioni comunali in Toscana che contano beni confiscati e aziende sottratte a boss e picciotti. Dati in costante e inquietante crescita.