Morì annegato nelle acque del porto di Viareggio: sepolto nel cimitero comunale il pittore clochard

Il comandante della Capitaneria di porto ringrazia quanti hanno dato un aiuto nel recupero della salma e il Comune
E’ stata data una degna sepoltura, e riposa in pace nella tomba al cimitero di Viareggio, dove gli amici potranno deporre un fiore, il 62enne, U.V. le sue iniziali, che perse la vita, annegato, lo scorso 27 giugno nelle acque del porto.
Nei giorni scorsi, è stata eseguita la sepoltura dell’uomo austriaco, senzatetto, con una breve, emozionante cerimonia funebre, officiata dal sacerdote Don Luigi della parrocchia di San Paolino alla presenza di una rappresentanza di militari della Guardia
Costiera e da alcuni conoscenti italiani del defunto.
Gli uomini della Capitaneria di porto di Viareggio, nelle scorse settimane, hanno portato a termine – sotto il coordinamento della procura della repubblica di Lucca – una complessa attività di indagine sull’accertamento delle circostanze del decesso e sull’identificazione della salma, rimasta per qualche giorno ignota. Le articolate verifiche, infatti, hanno consentito di individuare l’identità dell’uomo senza fissa dimora che da anni, che viveva all’interno di un camper posteggiato in Darsena, non lontano dal palazzetto dello sport). Egli traeva il proprio unico sostentamento come artista di strada, autografando le proprie opere pittoriche con lo pseudonimo “Emmanuel”.
Attraverso l’Ambasciata d’Austria in Italia è stato possibile rintracciare i familiari del defunto, residenti in Germania e negli Stati Uniti d’America oltreché amici di famiglia italiani residente nel Lazio, che non ne avevano notizie da circa 25 anni.
Il comandante della Capitaneria di porto di Viareggio, capitano di fregata Alessandro Russo, intende ringraziare tutti coloro che hanno coadiuvato la Guardia Costiera nelle concitate fasi di recupero della salma (vigili del fuoco, società ICare, Croce Verde
Viareggio, Servizi Funerari della pubblica amministrazione) e soprattutto il comune di Viareggio che ha consentito, in tempi brevi, di poter assicurare al defunto una degna sepoltura nella terra d’adozione viareggina, peraltro ritratta in più “bozzetti” pittorici rinvenuti all’interno del camper.