Terreni abbandonati e incuria, l’allarme della Cia Toscana Nord

Per l’associazione di categoria rappresentano “il fattore principale dell’espandersi delle fiamme”
“Oltre 600 ettari di uliveto e non solo sono andati in fumo tra Massarosa e Camaiore e a questi si aggiungono quelli bruciati a Lucca: le cause di questi disastri ambientali saranno individuate da chi deve fare le indagini, ma qualcosa appare già ben chiaro e conferma l’allarme che da tempo, come Cia Toscana Nord, lanciamo in merito allo stato di abbandono in cui versano le nostre aree boschive e agricole”. A dirlo è il presidente della Cia Toscana Nord, Luca Simoncini, che prosegue sottolineando come, da tempo, l’associazione che rappresenta abbia posto l’accento sulla forte necessità di una manutenzione costante e puntuale sia dei campi, sia dei boschi del territorio al fine di proteggerlo.
“L’incuria – prosegue – rappresenta sicuramente il fattore principale dell’espandersi delle fiamme, quando queste si sviluppano in aree non opportunamente mantenute. In estati come quella che stiamo vivendo, poi, nella quale la prolungata siccità non fa che aggravare la situazione, rendendo il terreno perfetto per una rapida e disastrosa diffusione delle fiamme”.
Secondo Simoncini, quindi, “in questa delicata fase, nella quale i cambiamenti climatici ci pongono di fronte a sfide che necessitano risposte rapide e concrete, far sì che i terreni incolti e le aree boschive siano correttamente manutenute non è più rimandabile. Per questo è necessaria una politica nazionale e regionale tale da incentivare azioni in questo senso. Il nostro auspicio è che venga quanto prima aperto un serio dibattito, a più livelli, affinché non si debba più assistere a un dilagare delle fiamme che sia favorito, oltre che dai fattori climatici, anche dall’uomo che non si prende cura della sua terra”.