Incidenti stradali, Lucca seconda in Toscana. In un anno 145 investiti: 7 i morti

28 agosto 2022 | 11:30
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Incidenti stradali, Lucca seconda in Toscana. In un anno 145 investiti: 7 i morti

I dati Istat collocano la provincia solo dopo Firenze

Troppi incidenti stradali a Lucca, seconda in tutta la Toscana dietro solo a Firenze che però ha come città lo stesso numero di abitanti dell’intera provincia lucchese, quindi in termini percentuali la situazione è anche peggiore, se possibile, visto l’argomento.

Spesso vengono coinvolti pedoni, purtroppo. E anche qui i dati Istat dipingono un quadro poco felice per la città di Lucca. Secondo gli ultimi dati a disposizione a Lucca sono rimasti feriti 79 pedoni, investiti da auto, moto ecc. di cui uno deceduto, nel 2020, cioè in piena pandemia, ma i dati dell’anno precedente sono superiori e collocano Lucca sempre al secondo posto per numero totale di incidenti stradali, suddivisi tra morti, feriti, e tra conducenti, passeggeri e pedoni appunto.

Nel 2019 infatti il numero totale di pedoni coinvolti in incidenti stradali, cioè investiti per strada, a Lucca sono stati 145, di cui 138 feriti e 7 morti. Dati sui cui riflettere e che hanno mille riverberi anche per quanto riguarda le tariffe assicurative. L’ultimo caso finito in tribunale riguarda un’anziana signora di 77 anni che 5 anni fa su via Balbano è stata presa in pieno da un’auto, mentre stava attraversando la strada, alle 8 di mattina per andare a fare la spesa. L’autista ha immediatamente soccorso la donna chiamando il 118 che l’ha trasportata in ospedale dove è stata curata e dove ha subito anche un intervento chirurgico per la riduzione di una frattura alla tibia della gamba destra. Ma la donna ha riportato ferite e fratture, a vario livello, anche alla mascella, al polso, al naso e  bacino. Tutto questo avveniva nel 2017 e nel 2018 il gip del Tribunale di Lucca emetteva decreto penale di condanna nei confronti dell’uomo che l’aveva investito con una provvisionale di 67mila euro a carico dell’assicurazione ma da definirsi poi in sede civile.

L’assicurazione paga la somma della condanna perché non c’erano dubbi sulla responsabilità dell’uomo. Ma in sede civile poi inizia un contenzioso sulla cifra totale che nei giorni scorsi è stato definito con la sentenza a firma del giudice Anna Martelli che ha condannato l’assicurazione e l’uomo in solido a circa 170mila euro di risarcimento danni, comprensivi di interessi, più circa 15mila euro di spese legali e di giudizio. Si legge infatti in sentenza: “Il perito incaricato dal Tribunale ha, altresì, rilevato che avuto riguardo alla tipologia ed alla complessità degli esiti subiti in conseguenza delle lesioni patite nel sinistro, la menomazione dell’integrità psico-fisica che configura il danno biologico sopra quantificato incide in maniera sensibile sulla capacità della p. di svolgere le faccende domestiche e di dedicarsi autonomamente al-la cura della persona. Non è agevole fornire una quantificazione percentuale di tale incidenza, che qualitativamente può essere ritenuta comunque marcata”. Da qui il calcolo definitivo dei giudici lucchesi, che hanno tenuto conto delle tabelle in uso dal Tribunale di Milano come da prassi, e la sentenza di condanna.