Si rifiuta di sottoporsi al drug test dopo un controllo, per la Cassazione è non punibile per la ‘tenuità del fatto’

Era risultato positivo all’alcoltest ma aveva detto no all’ulteriore analisi per timore di tornare troppo tardi a casa
Beccato alla guida in stato di ebbrezza si rifiuta di sottoporsi anche al drug-test in una struttura sanitaria dopo aver ammesso di aver bevuto ma di non fare uso di droghe, non andava veloce e non aveva causato incidenti o situazioni di pericolo e non aveva precedenti specifici, per cui la Cassazione afferma che, fermo restando le sanzioni, la condanna per il suo diniego invece andrebbe rivista alla luce della particolare tenuità del fatto e quindi la sua non punibilità.
Il rifiuto dei sottoporsi al drug-test può, in alcuni casi specifici, non configurare un reato, o meglio ancora si può invocare la particolare tenuità del fatto, e quindi la non punibilità, e ottenere l’assoluzione in sede penale senza evitare le multe. È il caso giudiziario che riguarda un cittadino lucchese, destinato a rafforzare la giurisprudenza di merito già ampia per tutti i casi simili.
Lo avevano fermato un paio di anni fa a un posto di blocco sulla via nuova per Pisa e dopo aver constatato un tasso alcolico superiore alla norma era stato multato a gli viene anche ritirata la patente per 1 anno e tre mesi, per guida in stato di ebbrezza. Ma per il 53enne di Lucca i guai erano proseguiti anche in un’altra direzione. L’uomo infatti era stato anche perseguito e condannato per un’altra violazione, in un diverso procedimento giudiziario, perché all’epoca si era rifiutato di sottoporsi anche al cosiddetto drug-test, in una struttura sanitaria, dopo essersi sottoposto all’alcol test senza opporre resistenza.
Aveva ammesso di aver bevuto e che il suo stato di alterazione era dovuto all’alcol ma aveva anche affermato di non fare uso di droghe, né di averne in possesso addosso o nell’auto. L’uomo però non si era rifiutato di sottoporsi ad altri esami per verificare e avesse usato anche droghe o meno, lo aveva fatto soltanto quando le forze dell’ordine gli avevano detto che non avevano in quel momento gli strumenti per effettuare tale test e che quindi si sarebbe dovuti andare in una struttura sanitaria per poterlo fare. Ma ciò avrebbe anche ritardato di molto il suo rientro a casa e quindi si era rifiutato.