In amministrazione controllata il consorzio al lavoro per la piazza coperta: era stato raggiunto da un’interdittiva antimafia

12 settembre 2022 | 15:35
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Situazione sbloccata dal Tar del Lazio con la decisione del 13 giugno scorso: i lavori possono ripartire

Il completamento del parcheggio interrato e la realizzazione della piazza coperta nell’area ex Gesam di San Concordio possono ripartire.

La milionaria gara d’appalto comunale, affidata a seguito di regolare aggiudicazione al Consorzio Research scarl di Salerno, nella scorsa primavera aveva subito una battuta d’arresto, insieme ad altre decine di lavori dello stesso Consorzio in tutta Italia compreso il Comune di Pisa per il cavalcavia di Sant’Ermete, per via di un’operazione della Dda campana che aveva portato anche a misure cautelari e a seguito della quale il prefetto di Salerno aveva emesso una interdittiva antimafia nei confronti del Consorzio a febbraio scorso. Per cui a maggio il Comune di Lucca e le altre amministrazioni italiane che avevano in essere contratti con il Consorzio avevano bloccato tutto, avviando ognuna il procedimento amministrativo di recesso dal contratto d’appalto.

Ma i primi giorni di giugno una prima svolta in questo intricato e delicato procedimento giudiziario che si svolge su vari livelli e in varie sedi e che ipotizza infiltrazioni della criminalità organizzata in alcune società e in alcuni ambienti “sani” per fare affari e aumentare il raggio d’azione del business. Tipico comportamento delle mafie 2.0. Il tribunale per le misure di prevenzione di Salerno, infatti, decide di accogliere la richiesta dei nuovi vertici del Consorzio, i “soci puliti” che hanno preso le distanze dai precedenti e che non hanno a che fare con l’inchiesta giudiziaria della Dda in corso, che lo scorso 27 aprile avevano chiesto il controllo giudiziario del Consorzio per poter continuare a lavorare ma sotto amministrazione giudiziaria: i giudici hanno concesso l’amministrazione controllata per un anno, nominando un commercialista come amministratore giudiziario e delegando i carabinieri per il monitoraggio e le verifiche del caso insieme al giudice delegato.

Una svolta, dunque, per il consorzio che, dopo l’interdittiva del prefetto aveva di fatto fermato appalti in tutt’Italia per un valore superiore al miliardo di euro. Il 13 giugno il Tar del Lazio ha quindi accolto la richiesta cautelare di sospensiva dell’interdittiva antimafia emessa nei confronti del Consorzio e ora sempre i giudici amministrativi laziali hanno anche sospeso l’efficacia dei provvedimenti delle amministrazioni che avevano bloccato i lavori affidati al Consorzio, in tutta Italia, compresi i Comuni di Lucca e Pisa. Lavori che ora possono riprendere. L’udienza di merito delle questioni relative all’interdittiva e alla sospensione dei lavori da parte delle varie amministrazioni locali, è stata fissata per il prossimo 21 dicembre. Ad aprile del prossimo anno scadranno i 12 mesi concessi dal tribunale di Salerno al Consorzio per l’amministrazione giudiziaria ma è un provvedimento che può essere prorogato o se i giudici lo riterranno opportuno anche sciolto e il Consorzio potrebbe riprende le sue normali attività con i nuovi soci.

Sullo sfondo però l’inchiesta della Dda campana i cui sviluppi ovviamente possono incidere anche sul futuro del Consorzio e su tutti i lavori in corso. Lucca e Pisa comprese. Nulla era trapelato dai due Comuni toscani in merito a questo complessa e delicata vicenda. Se ne saprà di più col passare del tempo.