Sanzionata perché urina sulla pubblica via, ma è minorenne: la multa non è valida
Il Comune ha dovuto archiviare il provvedimento dopo il ricorso del padre della ragazza: gli under 18 non possono essere assoggettati direttamente a sanzioni amministrative, il provvedimento va notificato ai genitori
Un caso curioso di applicazione del regolamento di polizia urbana, in particolare della parte che cura il decoro e che vieta di urinare all’aperto, nello specifico l’articolo 27.
L’evento risale alla notte dello scorso 4 settembre, all’1,25 quando una pattuglia della polizia municipale ha individuato e sanzionato una giovane trovata a fare i propri bisogni all’aperto in via della Polveriera.
Ma la sanzione non è andata a buon fine. Il padre, infatti, ricevuto il verbale, come esercente della potestà genitoriale, si è avvalso delle facoltà previste dalla legge 689 del 1981, nella parte in cui si prevede come un minorenne (era questo il caso di specie) non può essere assoggettato a sanzione amministrativa. In questi casi, infatti, se maggiore di 14 anni, il soggetto è sì sanzionabile ma la notifica va fatta ai genitori e non al minorenne. Cosa che non è avvenuta in questo caso. Per questo motivo il Comune, nella figura del comandante della polizia municipale Maurizio Prina, non ha potuto far altro che archiviare il verbale e la conseguente sanzione.
Secondo l’attuale formulazione dell’articolo in oggetto del regolamento di polizia urbana “chiunque viola la norma… è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da 160 a 480 euro”.
Sempre che abbia compiuto 14 anni e che, in caso di minorenne, la sanzione sia notificata ai genitori e non al minore.