Bancarotta fraudolenta alla Prima Logistica Srl di Guamo, 4 ex amministratori condannati a un risarcimento milionario

19 settembre 2022 | 15:24
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Bancarotta fraudolenta alla Prima Logistica Srl di Guamo, 4 ex amministratori condannati a un risarcimento milionario

La curatela, dopo il processo penale, ha esercitato l’azione di responsabilità al tribunale di Lucca. Ora anche l’Appello le ha dato ragione

Prima Logistica Srl di Guamo, colosso del settore fallita nel 2011, la curatela ha ottenuto dalla corte d’Appello di Firenze condanne milionarie di risarcimento nei confronti di alcuni ex amministratori e vertici societari.

Si tratta di professionisti molto noti a Lucca, ritenuti responsabili civilmente della disfatta economica. Dal crac di 20 milioni di euro, infatti, era venuto fuori anche un procedimento giudiziario penale per bancarotta fraudolenta, e altri reati societari, che si è conclusa, con diversi esiti, per tutte le persone coinvolte. Restavano da definire le questioni civili della vicenda e la curatela è riuscita sia in primo grado a Lucca sia, ora, in secondo grado a Firenze, a ottenere ben 6 condanne milionarie. In particolare la curatela sosteneva che il capitale sociale era andato già interamente perduto nell’anno 2004 (cioè addirittura nello stesso anno di costituzione della società) e comunque era certa la sua perdita nell’anno 2008; pertanto, giacché gli amministratori rispondevano dei danni conseguenti al mancato rispetto della regola “ricapitalizza o liquida” ed i sindaci revisori rispondevano del medesimo danno ex articolo 2407 del codice civile, parte attrice, la curatela, ha imputato a tutti i convenuti a titolo di danno alternativamente, o l’intero passivo fallimentare (pari a euro 20.387.103,33) nel caso in cui si ritenesse che il capitale sociale era andato interamente perduto nell’anno 2004, oppure la somma di euro 16.514.676,00, quale perdita incrementale qualora si ritenesse che il capitale sociale era andato interamente perduto nell’anno 2008, o infine la somma di euro 12.482.650,83 quale sommatoria dei danni conseguenti alle singole operazioni di comodo, a quelle compiute in conflitto di interessi e agli atti di mala gestio e comunque, in ogni caso, jha in aggiunta la restituzione delle somme pagate dalla società agli amministratori e ai sindaci a titolo di compensi. Dei 12 convenuti sono rimasti contumaci in tre, mentre gli altri nove si sono costituiti resistendo alla domanda ed alcuni hanno chioamato in causa le rispettive assicurazioni per essere tenuti indenni caso di condanna.

Le istanze della curatela accolte anche dalla corte d’Appello

“Premetteva la curatela – si legge in sentenza – che la società era stata costituita in data 7 aprile 2004 e operava nel settore della logistica e dei trasporti; in data 29 giugno 2010 era stata deliberata la messa in liquidazione in quanto risultava dal bilancio al 31 dicembre 2009 la perdita integrale del capitale sociale; i liquidatori avevano presentato domanda di concordato preventivo in data 6 ottobre 2010 e la società era stata ammessa al concordato, ma l’adunanza dei creditori non approvò la proposta concordataria e quindi il 27 maggio 2011 fu dichiarato il fallimento della società. La curatela deduceva l’esistenza di una serie di atti compiuti dagli amministratori in violazione delle norme di diritto societario e/o in palese conflitto di interessi, che avevano provocato ingenti danni alla società, la quale in sostanza era divenuta uno strumento nelle mani di questi ultimi, che l’avevano utilizzata per perseguire non l’interesse sociale ma interessi propri, depauperandola sia attraverso operazioni di finanziamento a favore di altre società partecipate dagli stessi amministratori, sia attraverso operazioni di comodo o triangolari aventi come effetto quello di accollare i debiti di queste altre società alla Prima Logistica, in modo tale da determinare l’effetto finale di un accumulo di passività che, in appena sei anni (dal 2004 al 2010), era arrivato all’ammontare di circa 20 milioni di euro”.

Le condanne

Si legge nella sentenza di secondo grado pubblicata nei giorni scorsi a firma dei giudici Monti, Mori e Delle Vergini: “Con atto di citazione ritualmente notificato la curatela del fallimento della società Prima Logistica srl ha esercitato di fronte al tribunale di Lucca azione di responsabilità ex articolo 146 della legge fallimenta, nei confronti di nove amministratori e di 3 sindaci della società fallita, quale azione di merito in prosecuzione di un precedente giudizio cautelare per sequestro conservativo (sequestro ottenuto nella prima fase, ma poi in parte revocato in sede di reclamo per i sindaci e per un amministratore)”. Di questi 7 erano stati condannati in primo grado dal tribunale di Lucca e ora sei sono stati condannati anche in appello a pagare cifre milionarie di risarcimento alla curatela, perché ritenuti responsabili civilmente del crac della società.

La corte d’Appello “condanna 4 degli appellanti a pagare in favore della curatela del fallimento Prima Logistica srl, per le causali di cui in motivazione, la somma di euro 7.654.860,5, già espressa all’attualità, oltre a interessi legali dalla presente sentenza e sino al saldo; condanna altresì, per le stesse causali ed in solido con i primi, gli altri due appellanti al pagamento in favore della curatela della somma di euro 2.524.183,36, già espressa all’attualità, oltre interessi legali dalla presente sentenza e sino al saldo”. Un totale di circa 10 milioni di euro. I 6 condannati dovranno pagare anche circa 200mila euro di spese legali.

Il folto collegio difensivo era formato dagli avvocati: Mario Andreucci, Sergio Menchini, Sonia Ticciati, Mario Petrocelli, Giovanni Sensi, Antonio M. Calamia e Gerardo Romano Cesareo. Le compagnie assicurative chiamate in causa dagli appellanti e condannati, sono rimaste fuori dalla sentenza anche nel secondo grado di giudizio. Solo nelle prossime settimane si saprà se ci sarà o meno, e per chi, ricorso in Cassazione.