Lucca torna in piazza per il clima e la giustizia sociale: folla al corteo in città

23 settembre 2022 | 10:26
Share0

Tanti giovani presenti ma anche lavoratori e sindacati

“Persone, non profitto”. È questo striscione ad aprire il corteo lucchese dello sciopero globale per il clima, che ha portato centinaia di studenti, giovani e lavoratori a sfilare questa mattina (23 settembre) tra le vie del centro storico per il ritorno del Fridays for Future.

Una data fissata da tempo dagli attivisti dopo l’ultimo global strike del 25 marzo scorso caduta casualmente a pochi giorni dal voto e che quindi ha potuto confrontarsi con le promesse di un’inedita campagna elettorale. Tuffo che ha accelerato quella tendenza alla convergenza con gli altri movimenti sociali che già si stava delineando nei mesi scorsi, nella consapevolezza che “l’ambientalismo senza giustizia sociale è giardinaggio“, come hanno precisato dal movimento.

Così gli slogan e i manifesti per l’ambiente hanno sfilato accanto alle bandiere di Cgil, Cobas, Anpi Lucca e ad alcuni rappresentanti del collettivo di fabbrica Gkn, alla presenza anche di alcuni esponenti di Pd, Sinistra Con, Unione popolare e Europa Verde.

“Niente poltrone a chi vuole il carbone”, “non vogliamo il combustibile, il futuro è sostenibile”. Sono solo alcuni dei cori intonati dai manifestanti e immortalati nelle videoriprese di tanti commercianti e turisti, travolti dall’entusiasmo della fiumana colorata che ha avvolto, per pochi minuti, l’intera via Fillungo per poi sfociare in piazza San Michele.

È qui che hanno preso parola i giovani attivisti e i rappresentanti delle diverse realtà presenti al corteo.

“La data di oggi è stata scelta molto mesi fa ed è casualmente caduta vicino alle elezioni – ha spiegato Giorgio De Girolamo, referente del Fridays for Future Lucca -. Questo ci ha permesso di fare i conti con una deprimente campagna elettorale che non ha tenuto conto della crisi climatica. Questo denuncia una grande inadeguatezza delle forze politiche, per questo noi, con questo movimento intergenerazionale che è sceso oggi in oltre 70 piazze italiane, dobbiamo colmare un vuoto e dobbiamo farlo allargando la coalizione sociale che non si avvale più solo di giovani studenti accusati di saltare la scuola, ma anche di lavoratori e pensionati: di persone che vogliono cambiare il sistema”.

Gli attivisti hanno poi parlato dell’Agenda climatica presentata dal Fridays for Future alla politica e di alcune proposte qui inserite, come il trasporto pubblico locale gratuito per arrivare ad affrontare i problemi legati ai Pcto (ex alternanza scuola-lavoro) e alle conseguenze dei ritardi sulla transizione ecologica.

“Le fabbriche non sono inquinanti in sé – ha detto Matteo del collettivo di fabbrica Gkn – ma lo diventano perché guidate dalla massimizzazione del profitto, che taglia le spese sull’ambiente e sui salari. Per questo, da più di un anno ormai, abbiamo cercato di far convergere le nostre battaglie con quelle dei movimenti ambientalisti perché i nostri destini si intrecciano. È quindi fondamentale riconoscersi tutti come parte di una stessa lotta, quella che porteremo in piazza uniti a Bologna il prossimo 22 ottobre”.