Denuncia per furto la colf, ma la giustizia civile la condanna a pagare arretrati e tfr

9 ottobre 2022 | 11:08
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Denuncia per furto la colf, ma la giustizia civile la condanna a pagare arretrati e tfr

In attesa delle decisioni del giudice penale è stato riconosciuto il diritto dell’ex dipendente a ottenere le spettanze

Denuncia la colf e i suoi familiari per averle sottratto oggetti preziosi che successivamente sarebbero stati rivenduti ad un negozio di “compro oro” della provincia, e a seguito di tale scoperta decide di licenziarla per giusta causa. E già qui iniziano le versioni contrastanti tra le parti. Ma nel frattempo che le vicenda penale sia definita in tutti i gradi di giudizio per appurare se c’è stato furto o meno, restavano tra il datore di lavoro e la colf alcuni conti in sospeso per i quali era nato anche un contenzioso civile.

La donna è stata condannata dal tribunale di Lucca a pagare alla ex colf circa 21mila euro per tfr, ferie non godute, lavoro straordinario e festivo, oltre a circa 5mila euro di spese di lite e di giudizio. Questa la decisione del giudice del tribunale cittadino, Alfonsina Manfredini, sul singolare caso che il 6 ottobre scorso è arrivato a sentenza di primo grado.

Nel giudizio civile sui conti, che non ha nulla a che vedere con il processo penale per furto e viceversa, è emerso che l’accordo iniziale del 2014 tra le parti prevedeva non il pagamento delle 615 euro mensili pattuiti direttamente alla colf ma alla padrona di casa della collaboratrice domestica per affitto e forfait sulle utenze domestiche. La colf, di origini straniere, accetta l’accordo anche perché vive a poca distanza dalla casa dove avrebbe dovuto lavorare come colf, con la sua famiglia. Ma dopo il primo anno per legge sarebbe dovuto scattare un altro tipo di inquadramento per il contratto collettivo nazionale di settore e soprattutto ad un certo punto la donna non paga più l’affitto e il forfait per le bollette. Siamo già nel 2016 e a quel punto la colf si vede recapitare uno sfratto per morosità rapida e subisce anche il distaccamento di alcune utenze.

Che è successo? Nel giudizio civile le versioni sono contrastanti. La donna ammette di aver smesso di pagare affitto e quota bollette per una lite con i padroni di casa della colf ma che da quel momento i soldi li avrebbe dati in contanti direttamente brevi manu alla collaboratrice domestica che invece dice di essersi dimessa a marzo del 2017 a seguito della denuncia per furto, venendo a mancare la fiducia reciproca.

Insomma un caso molto intricato. Per quello che si è potuto ricostruire in aula, ad ogni modo, mancano le prove di alcuni pagamenti, relativi a ferie non godute, straordinario e festivo e soprattutto il tfr. Dalle prove documentali e testimoniali raccolte il giudice ha condannato la donna a pagare circa 21mila euro alla sue ex collaboratrice domestica. Cosa accadrà definitivamente a livello penale per le ipotesi di furto, invece, lo si potrà sapere solo quando la Cassazione scriverà la parola fine sulla vicenda.

Come siano andate realmente le cose tra la donna e la colf, da tutti i punti di vista, anche economicamente, lo sanno solo loro due, perché in giudizio le sentenze si basano, giustamente, solo sulle prove che vengono fuori in aula, e in questo caso non tutto è stato possibile ricostruire al di là di ogni ragionevole dubbio.