Dengue, il dottor Tomasi: “Non c’è rischio di epidemia ma serve attenzione”

L’ex direttore dell’Igiene e sanità pubblica: “E’ sempre bene informarsi sui rischi quando si viaggia in paesi tropicali”
Dengue, sono diversi i casi accertati in Toscana. Ultimo quello di pochi giorni fa Lucca con un paziente, un 30enne tornato da un viaggio in Africa, ricoverato al San Luca.
Per fare il punto sulla malattia la redazione ha fatto il punto con il dottor Alberto Tomasi, ex direttore della Igiene Pubblica dell’Asl Toscana nord ovest, specialista in igiene preventiva e presidente della Sinvim (la società italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni).
Quali sono le differenze fra Dengue, Malaria e Chikungunya?
“Sono tre malattie infettive trasmesse attraverso la puntura delle zanzare.La malaria, forse la più grave delle tre, è trasmessa dalla zanzara Anofele, che non è presente in Italia e che è attiva dal tramonto all’alba. Le altre malattie, la Dengue e la Chikungunya, possono essere trasmesse anche dalla zanzara tigre (Aedes Albopictus o zanzara con le ali bianche e nere) che è presente in Italia dagli anni 90’. Arrivò nel porto di Genova trasportata da una nave carica di copertoni, proveniente dagli Usa. A differenza della zanzara Anofele la zanzara tigre punge nelle ore diurne.Esistono quattro diversi tipi di virus della Dengue per cui purtroppo, l’aver contratto la Dengue protegge la persona solo contro il virus che l’ha causata ma non contro gli altri tre tipi virali. L’infezione colpisce circa 100 milioni di persone nel mondo ogni anno e la sua incidenza appare in crescita, anche perché i vaccini realizzati finora non si sono dimostrati particolarmente efficaci”.
Quali sono i sintomi della Dengue?
“Normalmente la malattia provoca febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. I sintomi possono diventare particolarmente gravi con forme emorragiche quando si è punti dalle zanzare infette in viaggi successivi al primo”.
Come viene diagnosticata?
“La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue”.
Ci sono persone più a rischio di contrarre la Dengue?
“La malattia è presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia e diverse zone del Pacifico. La Dengue può essere contratta solo con la puntura delle zanzare infette. Per tale motivo è fondamentale prima di fare viaggi in tali paesi rivolgersi all’ambulatorio della medicina dei viaggiatori per avere indicazioni sui rischi presenti nei paesi ed ottenere le informazioni sui comportamenti corretti da adottare. Nel caso della Dengue utilizzare i repellenti nelle ore diurne”.
Se un viaggiatore proveniente da paesi tropicali manifesta alcuni di questi sintomi, è opportuno non sottovalutarli e recarsi al pronto soccorso?
“La presenza di febbre al ritorno da un viaggio in paesi tropicali deve sempre essere riferita al proprio medico che valuterà il da farsi. La febbre al ritorno dal viaggio non va mai trascurata e bisogna sempre intervenire tempestivamente anche se nella maggior parte dei casi non si tratta di Dengue o di Malaria, che sono malattie di importazione molto rare”.
Qual è la procedura che si adotta negli ospedali italiani una volta diagnosticata una malattia tropicale come la Dengue?
“Non esiste una cura contro la Dengue, spesso il ricovero in ospedale è necessario per effettuare tempestivamente la diagnosi e per supportare il paziente onde evitare gravi complicazioni. Nel caso della Dengue risultano fondamentali gli interventi di prevenzione di sanità pubblica. Si tratta di effettuare tempestivamente la distruzione di tutte le zanzare (si chiama disinfestazione) presenti in un raggio di 100 metri attorno alla residenza del paziente. Bisogna evitare che le zanzare si infettino pungendolo, perché così, e solo così, potrebbero trasmetter la malattia ad altre persone”.
Le malattie tropicali, soprattutto dinanzi a focolai o casi nei nostri ospedali, creano sempre un po’ di panico.
“E’ per questo motivo che raccomandiamo a tutti coloro che viaggiano, non solo per turismo ma anche per lavoro o altri motivi (volontariato, sport, adozioni internazionali), di rivolgersi per tempo agli ambulatori della medicina dei viaggiatori”.
Dal momento che la zanzara tigre è presente anche sul nostro territorio, esiste la possibilità che si verifichino epidemie a seguito di un caso di importazione?
“Attualmente questo è impossibile. Ma poiché esiste il rischio è fondamentale che tutti coloro che viaggiano non trascurino la febbre al ritorno dal viaggio in paesi tropicali e soprattutto che tutti adottino prima di partire e durante il viaggio i comportamenti corretti per prevenire la puntura delle zanzare”.
Esiste prevenzione?
“La misura preventiva più efficace contro la Dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Diventano quindi prioritarie pratiche come l’uso di repellenti, indossare vestiti protettivi, utilizzare zanzariere. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Bisogna anche limitare la possibilità di essere noi stessi “allevatori di zanzare tigre” nei nostri giardini e assicurarsi di non lasciare riserve d’acqua come quella che rimane nei sotto vaso o in altri recipienti che le zanzare tigre possono utilizzare per riprodursi”
In Italia sono registrati dei vaccini?
“Attualmente in Italia, non è disponibile alcun vaccino autorizzato per prevenire l’infezione da virus della Dengue”