Vendevano anfore greche antiche sul web: denunciati dopo le indagini della Guardia di finanza
I reperti, presumibilmente ritrovato in mare, sono stati consegnati dalle fiamme gialle alla Soprintendenza
Tre anfore di tipo greco-italico, tardo Dressel, di ingente valore storico, risalenti al II secolo a.C. sono state ufficialmente consegnate oggi (21 ottobre) alla direttrice della Soprintendenza archeologica delle belle Arti e paesaggio, Angela Acordon, dopo essere state oggetto di sequestro ad opera dei finanzieri del gruppo di Viareggio nello svolgimento di un servizio a tutela del mercato dei beni e servizi.
L’evento si è svolto alla caserma Puccini Appuntato ad honorem, sede del comando provinciale, alla presenza del comandante provinciale Marco Querqui, del comandante del gruppo di Viareggio, Matteo Giardi e di un’aliquota di militari che hanno preso parte all’operazione che ha permesso di rinvenire i reperti.
Il servizio che ha portato al sequestro e alla successiva confisca da parte del tribunale delle anfore, trae origine, verso la fine dello scorso anno, dal monitoraggio delle piattaforme di e-commerce effettuato dalle Fiamme Gialle viareggine, all’esito del quale era stato possibile individuare una donna che aveva pubblicato l’annuncio di vendita delle anfore al prezzo di diverse migliaia di euro. Dalle indagini, poi, è emerso che i preziosi reperti, presumibilmente rinvenuti in mare, erano detenuti senza alcun tipo di protezione o cautela né ne era stato denunciato il possesso. Le persone coinvolte venivano denunciate per ricettazione e per violazioni al codice dei beni culturali e del paesaggio.
Le anfore confiscate sono state ora definitivamente affidate alla Soprintendenza affinché possano essere preservate e conservate con le modalità previste per dei reperti di tale valore storico.