Aste pilotate, condanna definitiva per l’ex giudice

27 ottobre 2022 | 12:58
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Aste pilotate, condanna definitiva per l’ex giudice

La Cassazione ha confermato i 4 anni e due mesi

E’ definitiva la condanna per l’ex giudice di Lucca, Massa, Viareggio e Pisa, Roberto Bufo, che era finito in un’inchiesta giudiziaria per aste pilotate dell’istituto pisano. Il 62enne, ex magistrato, è stato riconosciuto colpevole anche dalla suprema corte di Cassazione per i reati di corruzione in atti giudiziari, falsa perizia e turbata libertà degli incanti, in continuazione tra loro, con le attenuanti generiche e del vizio parziale di mente e condannato in via definitiva a 4 anni 2 mesi di reclusione.

In sede di patteggiamento, al tribunale di Genova competente per giurisdizione, Bufo era stato interdetto anche per 5 anni dai pubblici uffici. Sempre su richiesta delle parti, la corte ligure aveva applicato all’Istituto vendite giudiziarie di Pisa, in relazione all’illecito amministrativo, la sanzione pecuniaria di 70.000 euro (pari a 200 quote da 350 euro ognuna), oltre all’interdizione per sei mesi dall’esercizio dell’attività, sostituita con la nomina di un commissario giudiziale, per quel periodo e aveva condannato entrambi, infine, al pagamento delle spese del procedimento.

Gli ermellini hanno confermato la sentenza e annullato solo le spese giudiziarie per l’istituto pisano. Sette erano in tutto le persone, tra cui il giudice, che erano state raggiunte da una misura di custodia cautelare, nel 2018, nell’ambito dell’inchiesta che era stata condotta dai carabinieri di Massa e coordinata dalla procura di Genova assieme alla procura di Massa.

Secondo gli inquirenti Bufo, e gli altri imputati, giudicati separatamente a livello temporale e con esiti non ancora definitivi, si sarebbero accordati tra loro per commettere un numero indeterminato di delitti sia di corruzione in atti giudiziari sia di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, turbata libertà degli incanti, peculato e falsi ideologici in atti pubblici. Per i giudici il magistrato e un commercialista si sarebbero appropriati di somme di denaro destinate allo Stato giacenti all’interno di assi ereditari e amministrazioni di sostegno non riscosse da eredi o enti pubblici, inserendo la figlia di una degli imputati nel sodalizio e affidandole sistematicamente in violazione delle regole procedurali incarichi di amministrazioni di sostegno e curatele per ottenere una gestione delle pratiche compiacente e aderente ai loro scopi.

Sempre secondo la magistratura altri due imputati avrebbero ceduto per finta al giudice Bufo una Mercedes usata del valore di dodicimila euro per ottenere in cambio gli incarichi di custodia e vendita di uno yacht del valore a base d’asta di quattro milioni di euro nonché 300mila euro di provvigioni all’Istituto di vendite giudiziarie per indennità di sosta dell’imbarcazione. L’ex giudice era stato sospeso dal Csm in attesa degli esiti processuali definitivi. Ieri, 26 ottobre, la pubblicazione della sentenza della Cassazione con le relative motivazioni. Il caso giudiziario riguardante l’ex giudice è chiuso.