Sbagliano le protesi dentarie, due odontoiatri condannati a risarcire il paziente

Al 72enne toccano 23mila euro di danni
Sbagliano del tutto alcune protesi dentarie ad un paziente, due dentisti condannati a risarcire un 72enne di Lucca, difeso dall’avvocato Paolo Biagiotti, con circa 23mila euro per tutti i danni subiti.
Già in fase cautelare, durante l’accertamento tecnico preventivo, i sanitari erano stati condannati a restituire circa 13mila euro all’ex paziente, come danno patrimoniale, e ora la sentenza di merito di primo grado, del Tribunale di Lucca, a firma del giudice Giampaolo Fabbrizzi, pubblicata ieri (28 ottobre), ha quantificato anche i restanti danni subiti dall’uomo. I due medici, sempre in solido tra loro, sono stati condannati anche a pagare circa 5mila euro di spese di lite e di giudizio.
I fatti risalgono al 2018 quando l’uomo si era rivolto alla sede lucchese della società, ora fallita, specializzata in prestazioni dentistiche, per la realizzazione ed il posizionamento di protesi dentali e impianti, come da preventivi richiesti e ottenuti dal paziente. Gli interventi venivano effettuati dai due dentisti ora condannati al risarcimento. Nel procedimento giudiziario è emerso che le prestazioni ricevute dai sanitari si erano rivelate difettose. L’uomo aveva pagato complessivamente alla società l’intero importo, circa 14mila euro ma da sanitari terzi, interpellati successivamente, il ricorrente aveva appreso di aver ricevuto un’informazione incongrua rispetto alle alternative terapeutiche concretamente praticabili, che i manufatti protesici definitivi non erano idonei alla funzione per la quale erano stati confezionati, che non erano stati effettuati esami fondamentali prodromici agli interventi e che superficiale era stata anche la pianificazione del trattamento protesico, più volte ripetuto per il fallimento dell’inserimento degli impianti. I due medici avevano provato a addossare la colpa esclusivamente alla società ma il giudice l’ha estromessa da questa causa e rinviato ad altra causa eventuali danni da richiedere alla ditta ma al giudice fallimentare, proprio per il fallimento che intanto è sopravvenuto nel 2020 della società e che ha causato numerosi problemi anche ad altri pazienti in corso di cure mediche.
Si legge in sentenza: “Questo perché, assumono i consulenti, il primo impianto è stato inserito con errata inclinazione, risultando eccessivamente contiguo al pilastro naturale, il che, peraltro, ne ha comportato rimozione e sostituzione. Anche il secondo impianto è stato però posizionato in modo inadeguato, in quanto non fu rimosso un esito radicolare preesistente a livello dell’alveolo e pertanto pure tale manufatto è stato rimosso. Anche la finalizzazione protesica del secondo dentista intervenuto è risultata del tutto incongrua poiché non è stata adeguatamente valutata in fase diagnostica l’occlusione dentale e vi è stata una non corretta preparazione pre-protesica. Nello specifico, è stato anche verificato che i margini protesici dei manufatti non risultano adeguati a garantire le corrette chiusure marginali ed entrambe le arcate necessitano pertanto di sostituzione”. Insomma per i giudici lucchesi il lavoro pagato non è stato eseguito correttamente. Da queste risultanze processuali la condanna dei due dentisti a pagare tutti i danni, i 14 mila euro già versati dall’uomo più i 9mila euro quantificati dal Tribunale per i danni non patrimoniali. Questa la sentenza di merito di primo grado riferite solo ai due medici. La società fallita risponderà, invece, in sede fallimentare davanti al giudice competente.