Morti improvvise, il medico sportivo: “Il vaccino anti Covid non è il responsabile”

Il dottor Malfatti: “La cardiomiopatia aritmogena del ventricolo destro è la prima causa, ed è una malattia ereditaria”
Morti improvvise, anche in giovani e atleti, come nell’ultimo caso toscano di Davide Gavazzi, solo 28 anni, colpito da infarto poco prima del fischio di inizio della gara di Coppa Toscana della sua Montagna Pistoiese, e spirato a Careggi dove era stato portato in condizioni disperate.
Della morte cardiaca improvvisa la nostra redazione ha parlato con il responsabile dell’area lucchese di medicina dello sport dottor Riccardo Malfatti
La voce di un aumento del rischio di morte cardiaca improvvisa tra gli atleti, per effetto del vaccino contro Covid-19, si è andata diffondendo in questi ultimi tempi. È possibile un legame con il vaccino contro Covid-19?
Il vaccino è l’unica arma, e ci ha salvato.Anche se è stato associato a miopericardite, l’incidenza tra i giovani tra i 12 e i 40 anni è di 4,8- 12,6 casi per milione di vaccini. Quindi no, almeno sui grandi numeri. Durante la pandemia, quando lo sport era fermo, io, altri colleghi siamo stati “dirottati” a fare i tracciamenti. Chi, non vaccinato, ha avuto forme acute di Covid ha sviluppato sia pericarditi che miocarditi. Ritengo, quindi, che la causa di tali patologie, spesso in forme lievi, e asintomatiche, sia il virus, e non il vaccino