Buoni fruttiferi postali prescritti, Codacons e Federconsumatori invitano a chiedere il rimborso

Moltissimi anche in Toscana sono i casi in cui Poste non procede alla liquidazione eccependo la prescrizione
Dopo la sanzione da 1,4 milioni di euro inflitta dall’antitrust a Poste Italiane, sulla questione dei buoni fruttiferi postali il Codacons, promotore dell’esposto da cui è nata l’istruttoria dell’autorità, scende in campo e avvia anche in Toscana una nuova azione a tutela dei risparmiatori coinvolti. Lo fa anche Federconsumatori, che mette a disposizione la sua sede lucchese.
In base alle stime, sarebbero tra i 500mila e 1,5 milioni i buoni fruttiferi postali andati in prescrizione tra il 2018 e il marzo 2022.
“Tuttavia – spiega il Codacons – non sempre il consumatore si vede riconosciuto il rimborso di capitale ed interessi: moltissimi anche in Toscana sono i casi in cui Poste non procede al rimborso eccependo la prescrizione del titolo. Proprio su tale fronte l’Antitrust ha ritenuto che la condotta della società, che ha reso un’informazione non idonea relativamente alle condizioni temporali che consentono al consumatore di esercitare i diritti di credito relativi al buono postale fruttifero sottoscritto, integri un’omissione, in modo ingannevole, di informazioni rilevanti, di cui il consumatore medio necessita per assumere una decisione di natura commerciale consapevole”.
“Migliaia di piccoli risparmiatori – prosegue Codacons – si sono così trovati in uno stato di inconsapevolezza rispetto al termine di prescrizione del proprio Buono, a causa della mancata indicazione da parte di Poste di informazioni sulla scadenza del titolo, e si sono visti rifiutare il rimborso dei soldi investiti. La decisione dell’Antitrust, che ha riconosciuto le istanze presentate dal Codacons, cambia ora le carte in tavola e apre la strada alla possibilità per i titolari di buoni fruttiferi postali già scaduti di chiederne il rimborso”.
In tal senso il Codacons si mette oggi a disposizione degli utenti interessati, e pubblica un modulo scaricabile sul sito attraverso il quale i risparmiatori della Toscana possono chiedere a Poste Italiane di procedere immediatamente a rimborsare i buoni fruttiferi prescritti.
“Secondo quanto accertato dall’autorità – aggiunge Federconsumatori Lucca – Poste ha omesso e comunque fornito informazioni ingannevoli circa la prescrizione dei titoli emessi: la normativa, a tal proposito, prevede che i buoni postali si prescrivano trascorsi dieci anni dalla data di scadenza degli stessi, rendendoli di fatto non più esigibili laddove il risparmiatore non si presenti in tempo per l’incasso. Peccato che Poste, al momento della sottoscrizione, non forniva correttamente ed in maniera chiara tale informazione, tanto che migliaia di cittadini si sono ritrovati in mano “carta straccia”. Un comportamento inaccettabile, a maggior ragione dal momento che i risparmiatori coinvolti e più in generale quelli che effettuano investimenti in buoni fruttiferi, lo fanno perché si aspettano un investimento sicuro e garantito. Non essendo a conoscenza dei termini di prescrizione, molti cittadini hanno perso non solo la quota relativa agli interessi maturati, ma anche il capitale investito. Non è sufficiente sanzionare Poste e obbligarla a cessare le condotte scorrette: è necessario che il governo intervenga affinché i cittadini coinvolti vengano risarciti almeno del capitale originariamente investito: tali somme, infatti, sono finite nelle casse dello Stato”.
Per informazioni, assistenza e per contattare gli sportelli Federconsumatori della provincia di Lucca (telefono 0583.44151 centralino, oppure interno num. 0583.441573; e-mail: federconsumatorilucca@gmail.com).