Lutto a Lucca per la morte a soli 56 anni di Andrea Pacini

Insegnante e percussionista di livello è stato vinto da un male con cui lottava da tempo. Il cordoglio del mondo della musica
Lutto a Lucca per la morte a soli 56 anni di Andrea Pacini.
Insegnante d’arte alle scuole medie era anche un apprezzato musicista, un artista delle percusioni con collaborazioni anche a livello internazionale. Da anni era in cura per un male che alla fine lo ha sopraffatto.
Tante, soprattutto nel mondo della musica, le espressioni di cordoglio. Coì lo ricorda Marco Panattoni: “Oggi abbiamo perso non un amico; abbiamo perso un fratello vero. Andrea Pacini ci mancherai oltre l’immaginabile. Non so dove faccia dimora ora la tua anima, non ci è dato di saperlo. Mi auguro però, che ci sia spazio a sufficienza per accogliere un cuore immenso come il tuo.”
Questo il ricordo di Paolo Pee Wee Durante: “Qualche anno fa, o meglio circa 20 anni fa, ho collaborato con il Progetto di Marco Panattoni, dove tra i meravigliosi musicisti che hanno gravitato attorno a questo progetto, ce n’era uno splendido, con uno spiccato senso dell’umorismo di livello elegante, una persona di una brillantezza speciale. Un’omone che mi ha fatto star bene appena l’ho visto. Sono Molto ma molto triste al pensiero di sapere che te ne sei andato caro Andrea Pacini. Non ti scorderò mai prof. Mi dispiace tantissimo, un’altra grande perdita”.
Commossa Laura De Luca: Pacini, infatti, era un componente del suo quartetto. “Grazie – scrive sui social – per tutte le musiche che hai reso uniche con la tua sensibilità, la tua delicatezza e la tua energia. Grazie, perchè quando mi giravo trovavo sempre il tuo sorriso complice e il tuo appoggio incondizionato. Grazie per tutti i gelati mangiati di nascosto insieme, per i caffè con la panna e i maritozzi. Grazie per il tuo sguardo sempre vicino, confortante, accogliente, rassicurante, amico, fraterno. Grazie per le tue carezze, i tuoi abbracci e le tue coccole sempre speciali, sempre al momento giusto. Grazie per tutti i rumori molesti, il tamburellare sul tavolo, i tintinnii delle chiavi, i saltelli della gamba sotto il tavolo. Grazie per avermi regalato la tua amicizia e il tuo amore. Bellocomeilsole, ti dicevo… e te rispondevi che mi ci voleva un oculista, “ma uno bravo”… Io credo di vederci benissimo… Buon viaggio amico caro”.