Falso allarme bomba alla questura, parla il chirurgo proprietario dell’auto d’epoca: “La mia 500? Era una chicca da guinness”
La vettura era stata ribattezzata “Gigi” come il personaggio di The Cars e sui viali non passava inosservata. Il professionista: “Sono sconvolto, la notavano tutti: rubarla a 300 metri da qui e poi parcheggiarla sotto gli uffici della polizia non ha senso”
Le aveva dato anche un soprannome, quello di Gigi, personaggio del cartoon The Cars, per la sua invidia delle Ferrari. Ma per Alessandro Stefani, noto chirurgo plastico di Lucca, quella sua Fiat 500 L Deluxe del ‘69 valeva molto di più di qualsiasi testa rossa. “Una chicca, era una chicca”, non ha fatto che ripetere il proprietario dell’auto che nella serata di ieri (17 novembre) ha fatto scattare l’allarme bomba nel parcheggio della questura in piazzale Risorgimento.
Stefani è accorso sul posto, dopo essere stato contattato attorno all’ora di pranzo dalla questura. Un agente al telefono lo ha informato che la sua “pupilla” si trovava in sosta nell’area riservata alle vetture degli agenti. Il professore è trasalito, convinto com’era che la sua 500 stesse nel parcheggio riservato alle ex Officine della Latta, a poche centinaia di metri dal luogo dove era stata abbandonata, forse già da qualche giorno. Lo scopriranno le indagini che sul caso la polizia ha avviato, ma di sicuro si può dire che dopo aver tanto stupito lanciata sui viali della circonvallazione, anche alla fine la 500 di Stefani ha vissuto il suo momento di notorietà: circondata da agenti e artificieri in un’area blindata per motivi di sicurezza e, irrimediabilmente, danneggiata dalle necessarie verifiche per scongiurare l’allarme bomba che in effetti si è rivelato poi senza fondamento.
“Sono sconvolto”, diceva in quelle concitate fase ieri sera il proprietario, che è stato confortato anche dal sindaco Mario Pardini che è arrivato in serata sul posto: “A pranzo mi hanno chiamato dalla questura – ha raccontato Stefani -, e sono trasalito. Avevano notato degli strani fili sporgere dal cruscotto e in effetti c’erano delle anomalie”.
A Stefani resta ovviamente l’amaro per l’epilogo della vicenda: “Piango perché è una vera chicca. E’ stata rubata da qualcuno a 300 metri da qui e poi lasciata sotto la questura: mi chiedo perché”. Cercheranno di dare una risposta gli investigatori: “Quell’auto l’ho davvero coccolata. L’ho ben restaurata e quando ci andavo in circonvallazione tutti mi indicavano. Non c’era nonno che non la facesse notare al nipote. Questa auto metteva davvero simpatia: non c’è nessuno di una certa età in questo Paese che non abbia un ricordo legato ad una 500”. Così era anche per “Gigi”: qualcuno deve aver pensato al suo valore decidendo di rubarla poi però ci deve aver ripensato: difficile, infatti, passare inosservati con quel mezzo in giro per Lucca. “L’accesso al parcheggio – ha raccontato il proprietario – è regolato dalle sbarre ma avevo lasciato il telecomando all’interno dell’auto. Mi dispiace molto per quanto accaduto: questa 500 era proprio da Guinness. Anni fa ero entrato in un primato, facendo sistemare all’interno 16 bambini per una foto di impatto: finì sul giornale e quell’immagine la conservo ancora”.