Aiuti per adeguare i caminetti, solo 10 famiglie ammesse: “Bando da rifare”

I consiglieri di Fratelli d’Italia Capecchi e Fantozzi: “La Regione ha sbagliato i criteri per l’ammissione ai finanziamenti”
Il bando regionale che prevede fondi per l’adeguamento dei caminetti? “Tutto da rifare”. E’ quanto rilanciano gli esponenti di Fratelli d’Italia dopo che sarebbero emersi alcuni errori nei criteri per la partecipazione.
A sostenerlo sono i consiglieri regionali di Fdi Alessandro Capecchi, vicepresidente della commissione ambiente e rerritorio, e Vittorio Fantozzi.
“Hanno messo in piedi un bando, finanziato con 4 milioni di euro, che prevedeva dei criteri che, per stessa ammissione degli uffici, sono risultati sbagliati con un limite Isee di 8000 euro a famiglia, per cui su 38 comuni interessati soltanto 20 hanno partecipato al bando e l’applicazione concreta c’è stata soltanto per 10 famiglie. Un dato irrisorio – affermano i consiglieri – rispetto al delicatissimo tema della salute pubblica e le 2 procedure di infrazione europea che sono già arrivate a sentenza. Sentenze che vedono coinvolta la Toscana anche come possibile soggetto passivo del diritto di rivalsa dello Stato: le due sentenze sfavorevoli, l’ultima del maggio scorso, cubano oltre 2 miliardi di possibile sanzione economica per lo stato Per il bando 2023, che scatterà nei prossimi giorni, ci sono circa 4 milioni che non sono stati spesi nel 2022 che vengono riproposti con un taglio netto di 1 milione”.
“La Regione per anni non ha fatto niente per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico, in particolare nella Piana di Lucca, nella Valdinievole e nella Piana fiorentina. Non ha accelerato sul piano delle infrastrutture, anzi ancora una volta l’Asse suburbano di Lucca slitta di un altro anno, ed il traffico è un componente importante dell’inquinamento atmosferico da biossido di azoto – sottolineano Capecchi e Fantozzi -. Non è riuscita a fare niente neppure per il miglioramento degli impianti di riscaldamento privati. In commissione ambiente e territorio, i tecnici che hanno lavorato al progetto Patos, analizzando i dati della centralina di Capannori, hanno spiegato che la parte maggiore dell’inquinamento atmosferico deriva dai caminetti e dalle stufe che non hanno sistemi di filtraggio adeguati. La Regione ha sbagliato completamente le politiche ambientali”.
“La Regione cerca di correre ai ripari per salvare le proprie gravi responsabilità e scaricarle sui Comuni, imponendo loro di fare i controlli e minacciandoli, a sua volta, del diritto di rivalsa qualora lo Stato lo attivasse nei confronti dell’ente regionale stesso -spiegano Capecchi e Fantozzi- Il testo unico degli enti locali spiega che le funzioni delegate o attribuite ai Comuni da parte della Regione dovrebbero essere seguite dall’assegnazione di idonee risorse per farvi fronte, in realtà quella legge non prevede fondi quindi si scarica un ulteriore onere a carico dei Comuni già a corto di risorse e personale”.