Si finge carabiniere e vigile del fuoco per spendere banconote false

1 dicembre 2022 | 14:19
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Si finge carabiniere e vigile del fuoco per spendere banconote false

L’uomo ha colpito anche in Lucchesia e in Garfagnana

Si era finto carabiniere o vigile del fuoco per piazzare banconote false tra la Garfagnana e la provincia di Lucca.

Un uomo di origini siciliane ma residente in Sardegna, sotto processo per più episodi di spaccio di banconote false si era rivolto alla suprema corte di Cassazione per impugnare l’obbligo di sorveglianza e di dimora nel Comune di residenza della corte d’Appello di Cagliari ma gli ermellini hanno dichiarato inammissibile le sue istanze e lo hanno condannato a 3mila euro di spese processuali.

L’uomo da marzo del 2021 è sotto indagine per un vorticoso giro di banconote false e nelle more dell’inchiesta della magistratura sarda era stato sottoposto alle misure cautelari che ha impugnato davanti ai giudici di Piazza Cavour ma nel febbraio scorso agli atti del procedimento a suo carico sono arrivate altre denunce sempre per reati simili. Il suo legale aveva provato in Cassazione a sottolineare le novità investigative e degli inquirenti ma senza esito. Tali novità riguardano alcune zone della Toscana, dal Pisano alla Lucchesia oltre al Fiorentino e nel Lazio.

Si legge infatti nella sentenza della Cassazione che anche dopo la proposizione della proposta di applicazione della misura cautelare l’uomo è stato destinatario di denunce per fatti analoghi, come emergerebbe dalla nota integrativa trasmessa dalla Questura di Cagliari, soprattutto per spendita di monete falsificate in Fiuggi spacciandosi per carabiniere, Signa, Fucecchio, San Romano in Garfagnana, Montopoli in Valdarno spacciandosi per vigile del fuoco, e San Miniato.

Scrivono gli ermellini: “Alla luce degli elementi esposti, indicativi di una pericolosità intensa e protratta nel tempo, sia del tutto adeguata la previsione di una durata di tre anni della misura di prevenzione, periodo comunque ben distante da quello massimo possibile di cinque anni. Una volta stabilito che la motivazione non è apparente, l’ulteriore sindacato in punto di adeguatezza della stessa, come detto, non è normativamente consentito. Il ricorso è stato proposto, pertanto, per motivi diversi da quelli previsti dalla legge, e conseguentemente deve essere dichiarato inammissibile”. Il procedimento giudiziario prosegue a Cagliari, dove risiede e dove sarebbe il centro del business illegale, e con le misure cautelari nei confronti dell’uomo accusato di aver speso banconote false in diversi Comuni italiani, e con l’aggravante in alcuni casi di essersi presentato come componente delle forze dell’ordine.