Finisce nella rete di una coppia di latitanti ricercati in tutta Europa. Il racconto choc della vittima: “Sono stata derubata in casa mia, truffata e maltrattata”

2 dicembre 2022 | 18:40
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I due sono stati arrestati di recente dai carabinieri nella Piana. La ragazza: “Lui mi ha messo le mani addosso e mi ha allontanato dalle persone care. Quando lo volevo lasciare, simulava attacchi epilettici e mi minacciava”

Ricercati in tutta Europa con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, una coppia di latitanti di origine francese che sembrava esser svanita nel nulla si nascondeva proprio a Lucca, in un paesino della Piana. Qui si è conclusa la loro fuga nel pomeriggio di mercoledì scorso (23 novembre), con l’arresto da parte dei carabinieri del nucleo investigativo.

Si tratta solo di un primo grado di giudizio ma numerose sono state in provincia di Lucca le segnalazioni di un’esistenza ai margini dei due, che vivevano senza pagare affitto e senza lavorare. A testimoniarlo è anche una ragazza della Lucchesia che racconta di aver frequentato la coppia, di esser stata ingannata dall’uomo, derubata e di aver subito violenze fisiche e psicologiche. Tutte affermazioni che sono in attesa di essere vagliate dall’autorità giudiziaria. Ma la giovane, dopo anni dall’accaduto, spiega di continuare ancora a pagare il prezzo “di un vero e proprio trauma, sia economico che interiore. Ferite che solo il tempo ed il sostegno di familiari e amici, mi hanno aiutata in parte, ma ancora non del tutto, a superare”. Una storia – sostiene la vittima – di minacce, manipolazioni e sofferenza, che sarebbe iniziata 6 anni fa.

Come hai conosciuto la coppia?

“L’ho conosciuta nel 2017, tramite un mio amico che gli affittava una camera a Lucca alla Santissima Annunziata. Da lì ne è nata un’amicizia, anche se c’erano delle cose che non riuscivano a spiegarmi, dei lati oscuri che non tornavano. Nel 2018, poi, lui mi disse che la storia con la  compagna era finita e abbiamo iniziato a frequentarci, e dopo pochi mesi lui venne a stare a casa mia. Convivevano: all’inizio sembrava tutto rosa e fiori ma poi, sono iniziati dei sospetti abbastanza grossi che hanno avuto conferma quando lui è scappato da casa mia rubandomi 2000 euro e anche dell’oro. Da quel momento sono successe varie cose che mi hanno portato a a capire con che tipo di persona avevo avuto a che fare”.

Con che persona hai avuto a che fare? Adesso che è passato un po’ di tempo come lo definiresti?

“Un ladro. Una mattina di punto in bianco mi disse ‘vado a fare colazione e torno subito’: ma non lo vidi mai più. Mi rubò i risparmi che avevo messo da parte lavorando, un totale di 2000 euro e anche dell’oro. Scappò con la sua compagna che stava alla Santissima Annunziata, sempre nella casa che aveva affittato il mio amico, e che faceva finta di avere lasciato: i due erano complici, io ero innamorata ma quella fra me e lui era una relazione amorosa falsa da parte sua, ideata dalla coppia a tavolino”.

“Quando se ne sono andati, hanno lasciato un furgone che siamo stati costretti ad aprire per spostarlo, dato che era proprio davanti la porta di casa. Al suo interno abbiamo trovato oggetti rubati, dei piedi di porco, oggetti di chiesa, documenti di vari figli e altro – prosegue Chiara, nome di fantasia – da lì la scoperta: erano ricercati in Francia per maltrattamenti abbastanza seri nei confronti dei figli”.

“Poi – prosegue – mi sono messa in contatto con un gruppo su Facebook di francesi e ho capito come lui va avanti qua in Italia: fra truffe su Facebook o con il suo nome o con nomi differenti cambiando identità, e vendite di materiali da pesca o materiali audio-video e casse. Questi materiali vengono pagati da povere persone, senza sapere che non verranno mai spediti, mentre lui incassa i soldi. E’ così che lui va avanti da anni, ormai”.

Hai parlato di maltrattamenti ai figli, reati per cui sono stati denunciati e ricercati in tutta Europa. Quanti figli aveva e come l’hai scoperto?

“L’ho scoperto proprio aprendo questo furgone, dove abbiamo trovato delle documentazioni dei figli. Inoltre, ho parlato anche con sua cugina, di cui lui mi aveva dato il nome e cognome: mi ha detto che li ha visti in Francia con un furgone pieno di figli, 7 o 8. La sorella della moglie di questo personaggio, poi, mi ha detto che erano ricercati proprio per maltrattamenti e che lui aveva mandato in ospedale un figlio con un trauma cranico. Sono tutte cose che io ho fatto presente alla polizia insieme alla mia denuncia per furto. Ho fatto presente anche delle truffe, perché lui è così che va avanti: truffando persone in Francia attraverso internet. Le truffe avvenivano dall’Italia, dove si trovava sotto falsa identità e con un cognome diverso”.

Si parla quindi di una persona che assumerebbe identità differenti per truffare la gente ignara? E avrebbe continuato a farlo anche dopo che ti ha conosciuta?

“Sì, faceva truffe sugli affitti – sostiene la donna – sceglieva appartamenti dove non c’era da firmare un contratto e quando non riusciva a pagare, scappava: rubando anche cose dentro le case. Io ho fatto la denuncia nel 2018 per truffa, ci sono stata un po’ dietro poi ho lasciato perdere perché nonostante abbia vinto il processo, questa persona è rimasta in libertà. Con grande rammarico, perché avrei voluto avere un po’ di giustizia”.

Come si comportava a casa?

“Lui era una persona molto, molto aggressiva. Se c’era qualche problema partivano minacce, non potevo lasciarlo perché lui mi diceva che si sarebbe ammazzato. Mi sentivo in prigione. Mi ha messo le mani addosso più di una volta: era una persona molto violenta e falsa. Tutte le volte che ho cercato di allontanarmi o metterlo fuori casa simulava attacchi epilettici. Mi sono trovata in una brutta situazione, anche perché ha mi ha messo contro tutte le persone a me care, inventandosi cose abbastanza pesanti su membri della mia famiglia e su miei amici. E’ stato un momento veramente duro per me. A causa sua ho dovuto lasciare il lavoro perché mi diceva costantemente che avrebbe fatto del casino anche con la mia famiglia. Quando quella mattina se n’è andato, per me è stata quasi una liberazione, anche se mi sono portata dietro vari problemi psicologici. Ho subito veramente un trauma e per molto tempo non sono riuscita nemmeno ad avvicinarmi a un uomo. Spesso, infatti, quando andavamo in giro insieme lui faceva a botte con persone per motivi futili: una persona veramente violenta e aggressiva e manipolatrice”.

Come ti sentivi all’epoca?

“Mi ha messo veramente all’angolo. Prima di conoscerlo, ero una ragazza che aveva un lavoro, delle amicizie. Amicizie che lui mi ha fatto perdere – anche se adesso con molta fatica me le sono ricreata – con le sue bugie diffamatrici nei loro confronti. Si inventava qualsiasi cosa pur di isolarmi, ed io credevo alle sue parole. Sono stata ingenua, sono stata stupida perché ho avuto fiducia in lui per molto tempo. Mi ha completamente svuotata di tutto, sia a livello emotivo che a livello materiale perché non sono una persona benestante, avevo i miei risparmi e lui è sparito nel nulla portandoseli via. Non sapevo come fare, è stata veramente una brutta esperienza che non auguro nemmeno al mio peggior nemico”.

A livello economico quanto ti sei vista portare via?

“Volevo andare a fare un soggiorno all’estero, mi stavo mettendo dei soldi da parte, 2000 euro in contanti, e poi l’oro di famiglia. Probabilmente si tratta di 5-6mila euro. E poi i danni morali…”.

Danni di cui è stato vittima anche questo tuo caro amico che gli aveva affittato la casa?

“Sì, questo mio caro amico ha avuto dei problemi perché per due mesi questo personaggio non ha pagato l’affitto. Poi tutt’a un tratto, proprio per saldare questa insolvenza di due mesi, gli ha girato dei soldi sul conto. Ma il conto in banca del mio amico è stato congelato. Quel denaro infatti proveniva da truffe ai danni di persone in Francia. Il mio amico ha avuto parecchi problemi anche quando se ne sono andati per le condizioni in cui è stata lasciata la casa: condizioni veramente pietose. Vivevano fra pidocchi e bottiglie di piscio. Condizioni veramente terribili”.

E quando tu avevi offerto una alternativa?

Si è approfittato di me. Io in quel periodo ero molto debole e vulnerabile perché ero innamorata, e lui se ne è approfittato totalmente  anche se non eravamo benestanti ma persone normali, con problemi economici  e che faticano a volte ad arrivare a fine mese. Non ha avuto nessuno scrupolo, non si è fatto il minimo di problema”.

E la sua compagna?

“Erano due complici. Nel periodo in cui loro hanno fatto finta di lasciarsi e lui è venuto a vivere in casa mia, lei ha fatto le stesse cose che lui faceva a me con un’altra persona, per scroccare mesi di affitto e soldi. Inoltre, si è approcciata tante volte a questo mio amico con atteggiamenti abbastanza ambigui e provocatori, provandoci. Probabilmente proprio per non pagargli l’affitto. Lei ha seguito esattamente lo stesso copione di lui”.

Se tu volessi rivolgerti ad altre persone che sono state truffate o danneggiate da questa coppia ma non hanno il coraggio di parlare, hanno paura o vogliono rimuovere questa brutta esperienza dai loro ricordi, cosa gli diresti?

“Io direi loro di denunciare. Parlarne, denunciare, tenere sempre i rapporti con la famiglia e farsi aiutare. Ma soprattutto, tirate fuori la voce: denunciate. Anche una singola parola può fare la differenza. E ricordatevi: quando c’è una persona che tende a isolarvi, non permettetelo. Mai”.

Tu l’hai fatto: lo hai denunciato.

“Sì, immediatamente il giorno dopo che lui è scappato senza lasciare traccia, l’ho denunciato. C’è stato un processo che l’ha condannato a sei mesi di carcere. Tuttavia, è sempre rimasto a piede libero nonostante il processo. Per me è stata una vittoria a metà”.

A breve ci sarà l’ultima fase di questo processo. Cosa ti aspetti e speri?

“Vorrei che lo riprendessero i francesi. Siccome la giustizia in Italia non è proprio delle migliori, spererei che sia attuata l’estradizione e possa pagare anche per i reati sicuramente più gravi che ha commesso in Francia, per maltrattamento ai figli. Reati – sottolinea in conclusione Chiara – ancora più gravi di ciò che ha fatto a me. Perché toccare i bambini è una cosa mostruosa. La mia speranza è che sia fatta giustizia anche per loro, i figli”.