Aggredito da un molosso mentre passeggia con il barboncino: arriva il risarcimento

L’uomo era stato spintonato e gettato a terra dal cane di grossa taglia fuggito dal cancello di casa: 95mila euro i danni calcolati
Lo morde alle braccia e gli frattura entrambe le spalle dopo averlo fatto cadere a terra e strattonato furiosamente: il padrone del cane, un molosso di grossa taglia, e la sua assicurazione condannati a pagare circa 95mila di risarcimento danni e 23mila euro di spese legali e di lite.
I fatti risalgono al 2017 quando l’uomo era intervenuto per difendere il suo barboncino dall’aggressione di un molosso che intanto lo aveva attaccato proprio davanti al suo negozio subito fuori le mura di Lucca. Il cane di grossa taglia, stando ai resoconti processuali, era privo di guinzaglio e di museruola, e si è dimostrato molto aggressivo, e quando l’uomo ha cercato di salvare il suo barboncino si è scagliato contro di lui e contro la moglie che stava portando il cagnolino a fare i suoi bisogni in un’aiuola lì vicino.
Il morso al braccio e il continuo e ripetuto strattonare del molosso avevano fatto cadere a terra l’uomo e in modo scomposto tanto da provocargli fratture ad entrambe le spalle e solo l’intervento di alcuni passanti e successivamente del padrone sono ha poi evitato il peggio.
Attimi di autentico panico e terrore nei quali il molosso ha aggredito prima il barboncino, poi la signora e infine il marito che è quello che avuto la peggio. Inevitabile il ricorso alle cure mediche e a seguire al contenzioso in tribunale. Non sono noti al momento gli esiti di eventuali procedimenti penali a carico del padrone del molosso per le lesioni riportate dalle vittime e dal barboncino.
Ora a distanza di 5 anni dal fatto la corte d’Appello di Firenze ha stabilito nel processo di merito la somma definitiva che l’assicurazione del padrone del molosso e lo stesso devono versare ai coniugi e padroni del barboncino per tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti: i giudici Cecchi, Caporali e Severi nella sentenza d’Appello pubblicata lo scorso 25 novembre hanno stabilito che all’uomo andranno risarciti circa 92mila euro più interessi e alla donna circa 1500 euro più interessi, per le lesioni e le cure sanitarie e psicologiche, inoltre dovranno essere pagati anche circa 23mila euro di spese legali e di giudizio. Questa la decisione di secondo grado che ha ribaltato la precedente decisione del Tribunale di Lucca.
Il collegio degli avvocati era formato dai legali Lorenzo Susini, Gino Mannocci e Andrea Giorgi. Si legge in sentenza: “In ogni caso le ipotesi formulate dal tribunale di Lucca che l’uomo possa essere caduto a terra non perché urtato dal cane di grossa taglia ma perché poteva avere perso l’equilibrio o essere inciampato nel tentativo di sottrarre il proprio cane all’aggressione, consentono comunque, secondo il criterio di accertamento del nesso causale nei termini del più probabile che non, di ricollegare causalmente le lesioni subite dall’uomo all’aggressione del cane essendo probabile che lo stesso possa avere perso l’equilibrio o essere inciampato per la concitazione dovuta al tentativo di sottrarre il proprio barboncino di piccola taglia al morso del cane altrui e non per altre ipotesi (la cui maggior probabilità) spettava a parte appellata allegare e dimostrare. Il fatto poi che si sia trattato di una sola caduta risulta smentito presuntivamente dalle lesioni subite dall’uomo che riportava la frattura di entrambe le spalle”. Il molosso sarebbe fuggito dal cancello di casa approfittando di una sua apertura ma questo non ha consentito di integrare il cosiddetto “caso fortuito” ritenuto dalla corte d’Appello “astrattamente insussistente”. Il processo di merito è dunque terminato e a meno di ricorsi per legittimità in Cassazione la sentenza dei giorni scorsi passerà in giudicato e le vittime risarcite dei danni secondo le indicazioni dei giudici di secondo grado.