Non può più avere figli dopo l’incidente con la moto: arriva il risarcimento da oltre 800mila euro

L’uomo non ha potuto più camminare normalmente dopo lo scontro con un altro motociclo a Viareggio
Dopo 11 anni dal fatto la corte d’Appello di Firenze ha stabilito l’esatto importo di un terribile incidente nel quale aveva perso la normale capacità di deambulare e quella di procreare per via dell’impotenza sessuale derivante dalle fratture vertebrali riportate: oltre 800mila euro perché è stato ritenuto in parte responsabile dell’incidente.
L’uomo in sella alla sua moto stava tornando a casa una notte d’agosto del 2011 quando ad una rotatoria veniva urtato da un altro motociclo e veniva sbalzato letteralmente fuori dalla motocicletta finendo rovinosamente a terra strisciando sull’asfalto per circa 30 metri. L’urto risulta da subito molto forte e l’impatto al suolo gli ha poi cambiato la vita. Ma come emergerà nei processi penali e civili parte della responsabilità sarebbe stata sua. L’uomo risulta sin da subito quello in condizioni peggiori e viene trasportato in ambulanza all’ospedale più vicino dove subirà diversi interventi e cure nel tempo. A seguito di un inevitabile contenzioso giuridico per stabilire cosa fosse successo e le responsabilità il tribunale di Lucca aveva sentenziato che fosse sua la colpa ma al 40%, il restante 60% spettava al conducente dell’altra moto e alla sua assicurazione e trattandosi di lesioni gravissime ora i giudici di secondo grado hanno stabilito che all’uomo devono andare 515mila euro per danno non patrimoniale e 300mila euro a titolo di danno patrimoniale, oltre a spese legali e interessi, e 80mila euro alla moglie che lo accudisce e per i danni derivanti dalla impossibilità di avere altri figli col marito e per i danni psicologici. Queste le decisioni dei giudici fiorentini di secondo grado Covini, Conte e Caporali, alla fine del processo d’Appello e alla presenza degli avvocati Marcello Taglioli, Pier Luigi Pellini, Silvia Nannizzi e Antonella Ninci.
I fatti e il procedimento penale terminato un paio di anni fa
Stando ai resoconti processuali risulta che intorno alle 2 di notte del 16 agosto 2011, nella rotatoria di Viareggio, in corrispondenza dell’intersezione tra via Aurelia Nord, via Mameli e il cavalcavia Barsacchi, si verificava l’incidente tra il motociclo condotto dall’uomo risarcito, ed un altro motociclo condotto da controparte. Al momento in cui entrambi i mezzi stavano impegnando la rotatoria, si verificava una intersezione delle rispettive traiettorie, con sfioramento laterale tra i due mezzi.
Scrivono i giudici: “Risulta che il conducente del primo motociclo cadeva nelle adiacenze dell’uscita dalla rotatoria, mentre la moto si piegava sul fianco destro e continuava a strusciare a terra per circa 28,60 metri (come da rilevati segni di scarrocciamento sull’asfalto), terminando la sua corsa sul ciglio della sede stradale lato mare. Anche il conducente dell’altro mezzo cadeva a terra unitamente al proprio mezzo, che rimaneva all’interno della rotonda”. A quel punto inevitabili i soccorsi sanitari e l’arrivo delle forze dell’ordine.
Prosegue la sentenza d’Appello: “Nei mezzi rinvenuti in posizione di quiete i carabinieri rilevavano i danni ai due mezzi dopo aver prestato i primi soccorsi. Il conducente della prima moto era trasportato d’urgenza in gravi condizioni in ospedale ove si dava atto che, in seguito alle eseguite analisi alcolemiche, lo stesso risultava alla guida in stato di ebbrezza alcolica. Sul punto si evidenzia come a seguito di opposizione al decreto penale di condanna emesso nei suoi confronti il gip di Lucca, espletata perizia tecnica, rilevava che l’analisi del siero del sangue, così come compiuta, permetteva solo di avere un’indicazione di massima, ma non un dato specifico sulla concentrazione alcolemica necessaria per configurare la fattispecie di reato, da cui dunque veniva assolto per insussistenza del fatto”. Ma tanto basta in sede civile per riconoscergli parte della colpa dell’incidente (il 40%) per poi giungere al computo definitivo ora operato dalla corte d’Appello fiorentina.