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Multa e chiusura alle 24 per un mese per la musica fuori orario: il Tar annulla il provvedimento contro il locale

12 gennaio 2023 | 14:21
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Multa e chiusura alle 24 per un mese per la musica fuori orario: il Tar annulla il provvedimento contro il locale

Il bar Nelli era stato sanzionato dalla polizia municipale: i giudici fissano una udienza per esaminare l’articolo contestato del regolamento di polizia urbana

Musica nei bar e regolamento di polizia urbana, sarà il Tar a dire l’ultima parola sull’articolo che disciplina gli orari in cui ne è consentita la diffusione. Lo scorso 5 dicembre a seguito di un intervento della polizia municipale è stato il Bar Nelli di Lucca a finire nel mirino: il noto locale di viale Europa aveva ricevuto una multa per aver trasmesso musica – secondo quanto contestato dalla municipale – all’interno dei propri locali oltre le 23 ma anche l’ordine di chiusura dell’intero esercizio commerciale alle 24 per 30 giorni, prorogabili per altri 30 stando al regolamento comunale: un po’ troppo per i giudici del Tar. Il 19 dicembre scorso era arrivato infatti il decreto in sede cautelare da parte del Tar di Firenze al quale si era rivolto la proprietà del locale lucchese che aveva sospeso provvisoriamente e con carattere d’urgenza il provvedimento comunale impugnato, relativamente all’orario di chiusura del bar, fermo restando il divieto dei “fare musica” oltre le 23. Ieri (11 gennaio) è arrivata l’ordinanza dei giudici amministrativi che hanno confermato il decreto cautelare del dicembre scorso e fissato la data dell’udienza di merito della vicenda per il prossimo 23 maggio. Il Tar vuole andare fino in fondo alla questione mentre i proprietari del locale hanno chiesto anche i danni al Comune di Lucca oltre all’annullamento dell’intero articolo 36 del regolamento di polizia municipale. Regolamento che la nuova giunta ha già annunciato di voler modificare.

Il Tar ha, intanto, diviso le due questioni: da un lato ha confermato il divieto di trasmettere musica oltre le 23 ma ha rinviato ad un’udienza successiva per esprimersi sul merito del potere conferito dall’articolo del regolamento  di chiudere l’intero locale alle 24 come pena accessoria prevista dell’articolo 36 del regolamento. Articolo che di fatto diventa il vero “imputato” dell’intero procedimento giudiziario. Già nelle scorse settimane a prescindere da questo caso la nuova amministrazione comunale che si è insediata la scorsa estate ha lasciato intendere di voler mettere mano al regolamento nella sua interezza per effettuare alcune modifiche e alcuni aggiornamenti ma ora sul punto specifico, l’articolo 36, sarà anche il Tar di Firenze a dire la sua a maggio prossimo nell’udienza di merito.

Recita testualmente l’articolo “incriminato” del regolamento comunale: “E’ vietato agli esercizi commerciali e/o di somministrazione effettuare intrattenimenti musicali e sonori percepibili dall’esterno dei locali dopo le ore 24 ovvero dopo l’orario stabilito dall’autorizzazione in deroga ai limiti massimi di pressione acustica per esecuzioni musicali. Chiunque viola le norme del presente articolo è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 160 ad euro 480.  In caso di ripetuto, comprovato e adeguatamente motivato disturbo è facoltà dell’amministrazione comunale disporre, mediante specifica ordinanza, la limitazione dell’orario di apertura all’esercizio fino ad un massimo di 60 giorni ovvero la sospensione dell’attività fino ad un massimo di 10 giorni”. Quindi attualmente esiste anche la possibilità per i recidivi che subiscano anche la chiusura totale dell’attività per 10 giorni di fila. E ora i giudici amministrativi vogliono capire meglio l’intera faccenda. Anche perchè nel regolamento si parla di mezzanotte e non delle 23, ma la questione è più ampia chiaramente e riguarda alcuni poteri che ha il Comune che ora i giudici vogliono valutare approfonditamente. Si legge infatti molto chiaramente nell’ordinanza del Tar: “Considerato che il collegio ritiene di confermare il parziale accoglimento di cui al richiamato decreto, ritenendo sussistente il periculum in mora nei sensi rilevati dal decreto stesso ed evidenziando che le questioni avanzate in ricorso debbano essere approfondite in sede di merito”. A maggio la sentenza di merito, dunque, a meno di interventi da parte di Palazzo Orsetti.