Locali nel degrado e escrementi di topo nel canile: chiusa l’attività di preparazione del cibo per gli animali

Segnalata per le condizioni fatiscenti anche un’altra struttura
Due canili sanitari della provincia di Lucca finiscono nel mirino dei Nas, che negli ultimi giorni hanno effettuato controlli a tappeto. In una delle due strutture, a Lucca, è stata disposta la chiusura dell’attività di preparazione di alimenti per animali. I locali sono stati sanificati e la situazione è stata già risolta.
Nei due canili sanitari della provincia di Lucca è stata accertata l’esfoliazione dell’intonaco e la presenza di ragnatele diffuse alle pareti ed al soffitto negli ambienti adibiti ad ambulatorio e degenza di cuccioli. In due delle tre strutture (compresa una in provincia di Pisa) è stata riscontrata inoltre la presenza di escrementi di roditore nei locali adibiti alla preparazione di alimenti per gli animali ospitati e, in una delle strutture, la presenza di ruggine in alcuni box utilizzati per il ricovero dei cani. I Nas hanno quindi segnalato alle competenti autorità amministrative e sanitarie i responsabili delle cooperative gerenti i canili. Per la struttura ubicata a Lucca immediata chiusura ed inibizione dell’attività di preparazione alimenti agli animali (struttura del valore di 30.000 euro).
Ha riguardato anche il resto della Toscana la vasta operazione di controllo dei Nas, a livello nazionale, nei canili e nei gattili: verificate 876 strutture, di cui 26 sottoposte a sequestro con 871 cani.
I carabinieri dei Nas nell’ultimo periodo, di concerto con il Ministero della Salute, hanno effettuato una intensa attività di controllo, che ha interessato l’intero territorio nazionale, nei canili pubblici e privati, al fine di accertare la corretta conduzione delle strutture ed in particolare lo stato di benessere degli “amici a quattro zampe”. Sono stati ispezionati complessivamente 876 canili dei quali 244 sono risultati irregolari
(pari al 27%), sanzionando 29 persone per violazioni penali e 230 per illeciti amministrativi, per complessivi 180 mila euro. Gli esiti degli interventi hanno determinato, nei casi più gravi, il sequestro di 26 strutture e di 871 quadrupedi.