Conte of Florence, prelievi di denaro dalle casse ai conti personali: scattato il maxi sequestro all’ex curatore. L’accusa: “Girava i soldi a moglie e figlio”

27 gennaio 2023 | 09:32
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L’inchiesta fatta partire dalla denuncia della nuova curatela. Per la finanza parte della cifra sarebbe stata utilizzata anche per l’acquisto di una casa a Courmayeur

Avrebbe girato il denaro dalle casse della Conte of Florence di Altopascio, durante la procedura fallimentare, a suoi conti personali o a lui riconducibili, o sotto forma di pagamenti e donazioni, alla moglie e al figlio, cui, per l’accusa, avrebbe fatto intestare una casa a Courmayeur – immobile che non comunque è oggetto del sequestro –, con parte dei soldi, è la ricostruzione degli inquirenti, sottratti all’azienda che ai tempi del suo splendore fatturava trenta milioni di euro, dando lavoro a 300 persone. Una somma complessiva di un milione e 200 mila euro che, in varie forme, secondo le indagini della guardia di finanza coordinate dalla procura di Lucca, si sarebbe intascato l’ex curatore fallimentare, Riccardo Della Santina, che nelle ultime ore ha ricevuto anche la notifica della misura della sospensione dell’esercizio di curatore, commissario giudiziale e commissario liquidatore, che il commercialista continuava a svolgere per diverse altre imprese lucchesi.

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E’ il nuovo sviluppo di una complessa indagine curata dai finanzieri e scattata dalla denuncia presentata dal nuovo curatore fallimentare dellaConte of Florence, Claudio Del Carlo che aveva rilevato anomalie nei movimenti bancari e nella loro rendicontazione del suo predecessore che era stato tra l’altro rimosso per non aver rendicontato la gestione dell’esercizio provvisorio. Dopo l’esposto e le criticità che erano emerse in fase fallimentare, gli atti sono passati alla procura, che ha aperto un’inchiesta. Secondo le ipotesi della guardia di finanza, nell’arco di tre anni, l’ex curatore fallimentare, con oltre 70 operazioni, si sarebbe appropriato, a titolo di acconto compensi e fondo spese, quasi 1,2 milioni di euro: è per questo che per gli inquirenti si è configurato il reato di peculato commesso nella sua qualità di pubblico ufficiale, come curatore dell’azienda. Della Santina, che potrà difendere da tutte le accuse e chiarire la sua posizione, avrebbe sostenuto che quel denaro era stata trasferito ai suoi conti perché relativo alle sue spettanze dovute.

E’ ricostruendo i movimenti del denaro fra le casse dell’esercizio provvisorio dell’impresa a quelle riconducibili all’ex curatore che tuttavia la finanza ha presentato un quadro complesso al pm che ha chiesto e ottenuto dal gip il provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità del professionista indagato fino alla somma di 1.176.000 euro, pari per l’accusa al profitto del reato.

Nel corso dell’esecuzione, le fiamme gialle hanno avuto una sorpresa: Della Santina si sarebbe infatti spogliato di tutti i beni a lui riconducibili. Secondo l’accusa, attraverso operazioni di dissimulazione, avrebbe trasferito il denaro su 6 dei 18 conti personali, lasciando praticamente briciole sui tre ufficiali riconducibili alla sua curatela per la Conte of Florence.

Stando ancora alle indagini, l’ex curatore avrebbe trasferito, sempre secondo le ipotesi della procura, risorse finanziarie e partecipazioni societarie alla moglie e al figlio. Nel mirino parte della cifra utilizzata per l’acquisto di una villa a Courmayeur. Alla luce di queste ipotesi è scattato il provvedimento di sospensione.

Nel provvedimento cautelare il giudice dà atto che le investigazioni svolte avrebbero fatto emergere come il professionista, non appena avuta notizia di essere stato indagato per peculato, si sarebbe liberato della titolarità di alcuni beni, come pure avrebbe provveduto ad intestare a terzi beni immobili, non risultando al momento del sequestro titolare di alcun bene immobile e mobile, e residuando sui suoi conti correnti irrisorie somme di denaro, pur avendo transitato sugli stessi – sostiene la finanza – svariati milioni di euro di compensi per l’ordinaria attività professionale.