Fatture “fantasma”, nei guai il legale rappresentante di una ditta edile

24 febbraio 2023 | 10:29
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E’ stato denunciato: scattato il sequestro dei beni per equivalente

Un giro di fatture fantasma per operazioni edilizie inesistenti: è la scoperta che hanno fatto i militari della guardia di finanza di Lucca, verificando i documenti di una impresa edile, che aveva avuto contatti con una gang dedita a questo genere di raggiri, smascherata dalle fiamme gialle di Aversa.

I sospetti dei finanzieri lucchesi si sono rivelati fondati: nelle ultime ore hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, anche per equivalente, finalizzato alla confisca nei confronti del legale rappresentante della società attiva nel settore della costruzione di edifici, all’esito di accurate investigazioni in materia di reati tributari.

Secondo l’accusa, insieme al mancato adempimento di alcuni dei principali obblighi contabili e fiscali, sarebbe state emesse fatture per operazioni fasulle pari a circa 100 mila euro, per cui il rappresentante legale della società è stato denunciato. Eseguito anche sequestro preventivo di beni per un valore pari all’ammontare del profitto del reato, quantificato in circa 20.000 euro.

L’attività trae origine da una più articolata indagine svolta dalla guardia di finanza di Aversa, che ha permesso di smascherare una gang, costituita da diverse società, dedita alla sistematica emissione di fatture per operazioni inesistenti. In particolare, è emerso che una delle società campane coinvolte, risultata essere una cosiddetta “cartiera” – in sostanza, una società fantasma che emetteva fatture inesistenti -, aveva intrattenuto rapporti anche con un’impresa lucchese, nei cui riguardi è poi scaturita l’attività ispettiva da parte de finanzieri del gruppo di Lucca.

All’esito delle attività, è stato riscontrato, insieme al mancato adempimento di alcuni dei principali obblighi contabili e fiscali, l’utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti pari a circa 100 mila euro, per cui il rappresentante legale della società è stato denunciato per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, nonché di occultamento o distruzione di documenti contabili. Contestualmente, è stato richiesto al pubblico ministero titolare del fascicolo processuale di valutare di avanzare una richiesta, al gip, di sequestro preventivo di beni per un valore pari all’ammontare del profitto del reato, quantificato in circa 20.000 euro, corrispondente all’Iva dovuta.

Il gip di Lucca, ritenendo sussistenti gli elementi investigativi raccolti compendiati nella richiesta del pm, ha quindi emesso il decreto con cui ha disposto il sequestro di valori nella disponibilità del legale rappresentante, che è stato eseguito in questi giorni dai militari, con l’apprensione di somme bancarie e di un’autovettura.