Grazie alle fatture false evade Irpef e Iva per 100mila euro: nei guai un imprenditore del tessile e delle pelli

6 marzo 2023 | 09:16
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L’indagine della Guardia di finanza ha svelato il meccanismo fraudolento ora al vaglio dell’autorità giudiziaria. Coinvolta anche una associazione sportiva

Fatture inesistenti per pagare meno tasse. È l’accua nei confronti del titolare di una ditta individuale nel settore tessile e della lavorazione della pelle dopo l’indagine della Guardia di finanza.

L’indagine ha portato al decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni per il reato di frode fiscale in provincia di Lucca. Ad eseguirlo su disposizione del Gip del tribunale di Lucca è stata la locale Guardia di finanza.

La misura cautelare reale, in questa occasione, è stata applicata nei confronti di un lavoratore autonomo titolare di una ditta individuale attiva nel settore tessile e delle pelli grezze, all’esito delle indagini caratterizzate dall’integrazione delle funzioni di polizia economico-finanziaria con quelle di polizia giudiziaria, con l’obiettivo di perseguire l’aggressione dei patrimoni di coloro che si sono indebitamente arricchiti per il successivo ristoro dell’erario.

Le attività, infatti, hanno avuto come origine una verifica fiscale svolta nei confronti di un’associazione sportiva, al termine della quale sono state accertate l’illecita sovrafatturazione e l’inesistenza oggettiva di prestazioni pubblicitarie rese a favore di diversi clienti, tra cui l’impresa indagata. Quest’ultima, a sua volta, per ridurre la propria base imponibile da sottoporre a tassazione, si accertava aver effettivamente utilizzato in contabilità le fatture emesse dall’associazione sportiva.

Pertanto, il titolare della ditta è stato denunciato per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (articolo 2 del decreto legislativo 74/2000) e, contestualmente, è stato richiesto al pubblico ministero titolare del fascicolo processuale di valutare di avanzare richiesta, al Gip, di sequestro preventivo di beni per un valore pari all’ammontare del profitto del reato, quantificato in circa 100mila euro, corrispondente all’Irpef evasa e all’Iva indebitamente detratta.

Il Gip di Lucca, ritenendo solidi gli elementi investigativi raccolti e inseriti nella richiesta del Pm ha quindi emesso il decreto con cui ha disposto l’apprensione di valori nella disponibilità del titolare della ditta, che, grazie ad accurati accertamenti patrimoniali, è stato eseguito, con tempestività, in questi giorni dai militari del Corpo, con l’acquisizione di somme bancarie presenti su 3 conti correnti e di una quota parte di un immobile.