Lucca seconda solo a Milano: oltre 800 disoccupati in meno nel 2023

6 marzo 2023 | 18:34
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Lucca seconda solo a Milano: oltre 800 disoccupati in meno nel 2023

Nelle proiezioni dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre la provincia è in controtendenza all’andamento nazionale

Nel 2023 avremo 63mila disoccupati in più, ma non a Lucca dove invece diminuiranno. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia di Mestre sulla base di una elaborazione dei dati Istat e delle previsioni Prometeia.

In provincia di Lucca si prevedono oltre 800 disoccupati in meno a differenza della maggior parte dei territori dove saranno in aumento. La città è infatti tra le poche province italiane dove la tendenza sembra positiva. Tra le 27 province sulle 107 totali, quella di Lucca è seconda solo a quella di Milano come proiezioni per il 2023 tra le province virtuose dove i disoccupati caleranno invece di crescere. Le previsioni economiche in generale non sono particolarmente rosee; rispetto al 2022 la crescita del Pil e dei consumi delle famiglie è destinata ad azzerarsi e ciò contribuirà a incrementare il numero dei disoccupati, almeno di 63 mila unità. Il numero complessivo dei senza lavoro, infatti, nel 2023 sfiorerà la quota di 2.118.000. In termini assoluti, le situazioni più critiche si verificheranno nel centro-sud: ripartizione che già oggi presenta un livello di fragilità occupazionale molto preoccupante. Napoli, Roma, Caserta, Latina, Frosinone, Bari, Messina, Catania e Siracusa saranno le province che registreranno gli incrementi maggiori.

La disoccupazione salirà all’8,4 per cento in media in Italia. Ancorché influenzata dai rientri nel posto di lavoro dei cassaintegrati e dalla stabilizzazione dei contratti a termine, l’altro ieri l’Istat ha segnalato che lo scorso mese di ottobre l’occupazione ha toccato il record storico. Un grande risultato che, comunque, potrebbe invertirsi nel giro di qualche mese. Nel 2023, infatti, il tasso di disoccupazione è destinato a salire all’8,4 per cento. Un livello, comunque, che torna ad allinearsi con il dato del 2011; anno che ha anticipato la crisi del debito sovrano del 2012-2013. Come dicevamo, il Centro-Sud sarà la ripartizione geografica più “colpita”: l’incidenza della sommatoria dei nuovi disoccupati di Sicilia (+12.735), Lazio (+12.665) e Campania (+11.054) sarà pari al 58 per cento del totale nazionale.

grafico disoccupazione

Napoli, Roma e Caserta le province più colpite, Lucca e Milano le più virtuose. A livello territoriale le 10 province più interessate dall’aumento della disoccupazione saranno Napoli (+5.327 unità), Roma (+5.299), Caserta (+3.687), Latina (+3.160), Frosinone (+2.805), Bari (+2.554), Messina (+2.346), Catania (+2.266), Siracusa (+2.045) e Torino (+1.993). Poche le realtà territoriali che, invece, vedranno diminuire il  numero dei senza lavoro. Si segnala, in particolare, Perugia (-741), Lucca (-864) e Milano (-1098). In Toscana anche Prato, Grosseto e Pistoia sono tra le 27 province virtuose, tutte le altre non lo sono.

Il rischio di mettere a repentaglio la coesione sociale del Paese è molto forte. Le chiusure stanno interessando sia i centri storici sia le periferie delle nostre città, gettando nell’abbandono interi isolati, provocando un senso di vuoto e un pericoloso peggioramento della qualità della vita per chi abita in queste realtà. Meno visibile, ma altrettanto preoccupante, sono le chiusure che hanno interessato anche i liberi professionisti, gli avvocati, i commercialisti e i consulenti che svolgevano la propria attività in uffici/studi ubicati all’interno di un condominio. Insomma, le città stanno cambiando volto: con meno negozi e uffici sono meno frequentate, più insicure e con livelli di degrado in aumento.