I comitati sanità: “I disagi al pronto soccorso? Mancano le strutture sul territorio”

Il gruppo di cittadini: “La politica deve smettere di fare scaricabarile”
Dalle liste d’attesa ai disagi al pronto soccorso, passando per la questione dei posti letto: i comitato sanità di Lucca tornano alla carica: “Basta con lo scaricabarile della politica”.
“Se i cittadini ricorrono al pronto soccorso è anche perché sul territorio da anni mancano le strutture – sostengono i comitati sanità -. Gli ambulatori e i poliambulatori dei medici di famiglia sono in grado di sopperire alle richieste dei pazienti per la loro salute? Spesso per poter essere visitati dal medico di famiglia occorre un appuntamento e anche giorni di attesa, le visite a domicilio sono sempre più rare e bisognerebbe ammalarsi in orario lavorativo per essere assistito dal medico di famiglia e non di sabato o domenica. Se si ha bisogno del medico durante il week-end, si chiama la guardia medica o il 118 con relativa ambulanza oppure ci si reca al pronto soccorso, dove sebbene con tempi biblici e le difficoltà che ogni giorno ci vengono segnalate, l’evanescente servizio sanitario nazionale è costretto a dare una risposta, a fare gli esami ed gli accertamenti necessari a salvaguardia della nostra salute”.
“Cari politici, sindacalisti e personale sanitario – proseguono i comitati sanità -, prima di tutto vi invitiamo a prendere posizione per venire incontro alle esigenze del cittadino per la sua salute, non guasta ricordare che è lui che contribuisce al mantenimento del servizio sanitario nazionale con le tasse, ticket e superticket. Come possibile soluzione, intanto, perché non attivare un adeguato call center H24 a cui il paziente che non trova il medico di famiglia, possa telefonare per essere indirizzato a chi gli può dare in tempi decenti ascolto e risposta, già questo potrebbe ridurre l’affollamento del Pronto Soccorso, ammesso che il call center abbia strutture sanitare alternative a cui fare riferimento. I politici da tempo si fanno vedere interessati alla sanità e ai suoi problemi sempre più gravi, fanno visite agli ospedali, si fanno foto con i dirigenti dei vari reparti, con i responsabili sindacali del personale che ovviamente portano avanti principalmente le rivendicazioni del personale. E i pazienti? E i cittadini? Chi li salvaguarda?”.
“Un po’ come se – prosegue la nota – nel cercare di risolvere i problemi di un grande albergo, si ascoltino e si soddisfino le necessità del personale e non dei clienti, ospiti paganti. Perché qui tutti paiono dimenticare che chi paga sono proprio quei bistrattati pazienti che con le proprie tasse permettono di mandare avanti il sistema sanitario nazionale La politica che si è occupata di sanità, a prescindere dal colore, in questi anni ha sottofinanziato il servizio sanitario, ha ridotto i posti letto, ha imposto improbabili ospedalini e abbandonato il territorio, facendo crescere vertiginosamente la sanità privata, chissà perché? Se il cittadino si sente male, se cerca il proprio medico di famiglia e non lo trova o per l’orario o per l’impossibilità di riceverne un sostegno efficace, se chiama la guardia medica e ne riceve improbabili consulenze telefoniche che non risolvono le sue necessità di salute, quali altre possibilità ha se non andare al pronto soccorso?”.