Basta con le truffe agli anziani, il decalogo per difendersi dai raggiri in casa e in rete

I carabinieri stanno compiendo un’opera di sensibilizzazione soprattutto con gli anziani
Tanti, anzi troppi, gli episodi di truffe agli anziani. Anche recenti, come gli ultimi due casi del falso maresciallo e del falso avvocato che, con la scusa di un incidente, e di un figlio fermato e portato in caserma, hanno chiesto, e ottenuto, decine di migliaia di euro dai famiiliari.
L’ultima allerta in ordine di tempo contro le truffe è stata segnalata dalla polizia postale sulla sua pagina Facebook Commissariato di PS Online – Italia con un post riguardante la truffa dello sportello bancomat. Il crescente utilizzo di internet per la compravendita di beni tra privati, infatti, ha favorito l’aumento delle truffe non solo ai danni dell’acquirente, che può ricevere un prodotto differente da quello acquistato, oppure non riceverlo affatto, ma spesso anche ai danni del venditore.
La tecnica utilizzata per perpetrare la truffa è indurre con l’inganno il venditore a recarsi presso uno sportello bancomat facendogli credere che riceverà il pagamento della somma pattuita direttamente sul conto corrente. Al contrario, la vittima del raggiro, seguendo le istruzioni fornite al telefono dal presunto acquirente, eseguirà una ricarica a favore del truffatore.
Spesso le vittime, ignare, di questi raggiri sono i nostri genitori o i nostri nonni.
I carabinieri, quelli veri, dopo aver ricevuto le varie denunce, stanno indagando a tutto tondo per risalire agli autori,ma, nel frattempo, mettono in guardia le ignare vittime, come hanno fatto, anche di recente, attraverso vari incontri, nelle parrocchie, nei circoli, nelle Rsa, in tutte le altre province toscane.
Una sorta di campagna di sensibilizzazione, utilissima, ma come dicevano i latini, repetita iuvant e… vale la pena di ricordare cosa fare, e cosa non fare.
I consigli
- Innanzi tutto non aprire mai la porta agli sconosciuti, prima, controllare sempre dallo spioncino.
- Diffidare delle telefonate ricevute da sedicenti legali e appartenenti alle forze di polizia che chiedono, per la risoluzione di problematiche accadute ai propri familiari, somme di denaro in contanti o la consegna di preziosi, non fidarsi mai delle apparenze, anche un tesserino potrebbe essere contraffatto.
- In caso di sospetti, o di qualche particolare non convincente, chiamare subito il 112 e non i numeri forniti dai truffatori, dall’altro capo del telefono, infatti, ci potrebbe essere un complice
- Anche in caso di consegna di pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino di casa.
Da segnalare anche che i truffatori, oggi, si fingono addetti comunali, tecnici del gas, della energia elettrica o di compagnie telefoniche, per intrufolarsi nelle abitazioni di anziani, che spesso vivono soli, e rubargli quanto di più di caro in casa.
Quanto agli acquisti diffidare sempre da quelli “troppo” convenienti, potrebbe trattarsi di merce rubata e mai comprare prodotti “miracolosi”.