Incendio alla Essity, attesa per gli esami sui campioni di terreni e ortaggi prelevati da Arpat

I tecnici hanno acquisito anche documentazione sui lavori di ristrutturazione della copertura distrutta dalle fiamme
Sono in corso le analisi da parte del laboratorio di area vasta costa dell’Arpat sui campioni prelevati tra domenica (12 marzo) e martedì 14 nell’area della cartiera Essity di Porcari, dove si è verificato un vasto rogo.
Il primo sopralluogo dei tecnici dell’Arpat di Lucca è stato effettuato già nel pomeriggio di domenica (12 marzo) attorno alle 18. Il personale è stato presente sul posto fino alla tarda serata ma le condizioni di sicurezza non hanno però permesso di accedere al luogo dell’incendio che ha interessato sia la superficie della copertura realizzata in materiale cementizio, sia la carta, imballata con fogli di cellophane e disposta su pancali in legno, anche questi andati a fuoco.
L’incendio è diminuito d’intensità solo verso sera, per spegnersi definitivamente la mattina seguente, permettendo così al personale dell’Agenzia di accedere all’area per eseguire un primo sopralluogo, durante il quale è stato prelevato un campione della copertura, da avviare a verifica per determinare l’eventuale presenza di amianto. Le analisi svolte nei giorni successivi hanno poi dato esito negativo sulla sua presenza.
Nel corso del sopralluogo di lunedì sono stati inoltre campionati alcuni terreni ed ortaggi a foglia larga, “individuati – spiega l’Arpat – in modo empirico in base alle osservazioni dei punti interessati dalla colonna di fumo al momento dell’evento. I campioni prelevati sono stati avviati ai laboratori per la determinazione dei parametri Ipa, Pcb, diossine e metalli. Contestualmente è stata acquisita documentazione dalla ditta e dal Comune di Porcari in merito alla pratica edilizia inerente i lavori di ristrutturazione della copertura andata distrutta“.
Le acque utilizzate per domare l’incendio sono rimaste circoscritte al luogo dell’evento, data la loro scarsa quantità dovuta all’evaporazione per le alte temperature raggiunte.
Nel corso della serata di lunedì il settore modellistica previsionale dell’Agenzia ha trasmesso le stime delle aree di massima ricaduta delle emissioni generate dall’incendio. Stima che è stata trasmessa ai Comuni interessati e alla Protezione civile per procedere ad un’eventuale revisione delle ordinanze emesse al termine dell’incendio.
Sulla base delle risultanze derivanti dalle stime modellistiche, il giorno seguente (14 marzo), il personale Arpat si è recato nuovamente sul luogo dell’incendio per procedere al prelevamento mirato di ulteriori campioni di matrici ambientali da sottoporre ad analisi.
Anche per questi campioni sono in corso le analisi da parte del laboratorio di area vasta costa dell’agenzia.