Trovate bottiglie e inneschi piazzati a due tralicci: sventato l’attentato incendiario. C’è la pista degli anarchici

Blitz della Digos sulle Pizzorne. Gli autori hanno lasciato anche una scritta per Cospito: “Distruzione per la megamacchina: vendetta per Alfredo”
C’è il sospetto di una matrice anarchica dietro alle bottiglie incendiarie piazzati con del nastro adesivo a due tralicci sulle Pizzorne, trovate dalla polizia e che forse solo per un caso non erano esplose. Lo fa pensare una scritta lasciata su una cabina elettrica nei pressi del ripetitore, realizzata con vernice nera: “Distruggere la megamacchina: vendetta per Alfredo”, con un chiaro riferimento all’anarchico Cospito detenuto in carcere in regime di 41 bis.
Le indagini della digos della questura di Lucca sono ancora in corso dopo il ritrovamento fatto ieri (20 marzo) in località Pietrapertusa, sulle alture delle Pizzorne nel comune di Capannori. A portare gli agenti su quelle tracce sono stati alcuni addetti ai lavori che hanno notato alla base del traliccio diverse bottiglie con all’interno del liquido assicurate con nastro adesivo al ripetitore, insieme a fiammiferi e diavolina.
Quando gli agenti sono accorsi sul posto hanno esaminato le bottiglie di plastica: all’interno c’era un liquido di colore giallo e una sorta di innesco tenuto insieme da nastro adesivo e costituito da diavolina e fiammiferi e dai quali fuoriusciva un pezzo di zampirone, soltanto parzialmente bruciato nella parte iniziale.
Le sorprese non erano finite perché gli agenti poco distante hanno scoperto che lo stesso congegno incendiario era stato applicato ad un altro traliccio, circondato da una rete a protezione, che è stata trovata tagliata. Poco dopo la scoperta della scritta che è ritenuta la rivendicazione “anonima” del gesto anche se gli inquirenti battono la pista anarchica. Una ipotesi ancora tutta da confermare ma a cui farebbero pensare la scelta dell’obiettivo da colpire e le modalità di esecuzione. Oltre che ovviamente la scritta su cui ugualmente si stanno svolgendo gli accertamenti del caso.
La relazione del Dis (dipartimento delle informazioni per la sicurezza) che coordina i servizi segreti italiani (Aise e Aisi) al Parlamento dei giorni scorsi al capitolo eversione ed estremismi analizza quello che viene definito l’anarco-insurrezionalismo che avrebbe portato a 31 attentati nel 2022. Di questi 4 sono stati compiuti in Toscana che è quindi tra le regioni italiane più “attenzionate” anche dai servizi. Sul fronte eversivo interno, le evidenze acquisite nel 2022, puntualmente condivise con le forze di polizia dal Dis, hanno nuovamente qualificato la minaccia anarcoinsurrezionalista come la più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica “azione diretta distruttiva”. E infine: “La tutela della sicurezza nazionale grandi opere che, come di consueto, hanno rappresentato, per quell’area grigia del movimentismo libertario, terreni di sperimentazione di tattiche d’infiltrazione e di pratiche radicali di protesta, potenzialmente suscettibili di essere riprodotte anche in altri ambiti di contestazione”.