La pentita Giuseppina Pesce e quel viaggio a Lucca che le salvò la vita: la sua storia nella serie tv del momento

9 aprile 2023 | 10:00
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La pentita Giuseppina Pesce e quel viaggio a Lucca che le salvò la vita: la sua storia nella serie tv del momento

La moglie del boss Rocco Palaia dopo l’arresto per evasione sull’Aurelia decise definitivamente di collaborare con la Dda di Reggio Calabria. Dal suo avvocato la diffida alla Disney

Quel viaggio a Lucca tra il 2010 e il 2o11 le cambiò la vita per sempre, probabilmente salvandogliela, perché sotto la morsa degli eventi successivi a quella breve vacanza fece poi una scelta definitiva raccontando davvero tutto alla Dda di Reggio Calabria.

Sta scatenando numerose polemiche una serie tv di grande impatto e successo della Disney The good mothers, che racconta tre storie di ‘ndrangheta con al centro tre donne, tre madri:  Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola e Giuseppina Pesce, solo quest’ultima ancora viva.

Giuseppina fa parte di uno dei clan più potenti e feroci di sempre, quello dei Pesce di Rosarno, e in un blitz della Dda di Reggio Calabria viene arrestata una prima volta nel novembre del 2010, quando aveva 34 anni e tre figli. Anche suo marito è già in carcere così come ci finiscono altri suoi parenti. Lontana dai figli e rinchiusa in carcere dopo qualche mese ha un crollo e decide di iniziare una nuova vita diventando testimone di giustizia. Ma questa non è mai una strada semplice specie quando c’è di mezzo la ‘ndrangheta. La figlia più grande all’inizio non comprende la scelta della madre, anzi la osteggia. Lei e la sorella a quel tempo vengono trasferite in località protetta insieme alla madre dove in seguito saranno raggiunte dal figlio maschio più piccolo. Ma l’insofferenza della figlia adolescente la porta a ritrattare con una lettera in cui dichiara di essere stata costretta dai magistrati a collaborare e di aver detto solo falsità. Ma nonostante ciò non rientra in Calabria.

Sa bene che la ’ndrangheta non perdona e probabilmente è anche a conoscenza della fine di Lea Garofalo, un’altra donna sposata con un boss della malavita calabrese, poi uccisa dal suo stesso coniuge, condannato all’ergastolo. Stessa fine per la sua amica, e terza storia raccontata dalla serie Disney, Maria Concetta Cacciola. Giuseppina Pesce dopo aver ritrattato con quella lettera vive giorni di dubbi e tormenti e solo l’amore per i figli la fa andare avanti e sicuramente si salva la vita, non facendo ritorno in Calabria anche avendo ritrattato.

Quel viaggio a Lucca che alla fine di fatto le salvò la vita

Ma un giorno, sempre per accontentare la figlia, proprio in quel periodo così complicato e delicato, decide di accompagnarla a Lucca da un’amica per una breve vacanza. Qui avviene il colpo di scena definitivo che cambierà la sua vita, e quella dei figli, per sempre, grazie al cielo con un finale positivo e diverso da quello delle altre due donne al centro del racconto della Disney nella serie tv The good mothers. Sì, perché Giuseppina viene arrestata dai carabinieri alla fine di quel viaggio a Lucca per evasione e insieme a lei e alle figlie viene arrestato anche un uomo, il suo nuovo compagno. L’arrresto è avvenuto su richiesta della Dda di Reggio Calabria, sull’Aurelia in direzione Viareggio con una mega posto di blocco che fermò ogni auto fino all’individuazione. Ma Giuseppina è ancora sposata con un boss e i dubbi e le perplessità cedono in modo definitivo. Quello è un punto di non ritorno e Giuseppina lo sa bene. Il marito furioso, violato nel suo “onore” di uomo e di marito, oltre che di ’ndranghetista, la minaccia. Ma la reazione non è di paura: Giuseppina ora è consapevole che non può e non deve tornare indietro. Riprende la collaborazione e anche la figlia maggiore comprende e si schiera al suo fianco una volta per sempre.

Giuseppina con i adorati figli con sé rompe ogni indugio e racconta veramente tutto ai pm antimafia di Reggio Calabria. Nel processo All inside della Dda calabrese durante un’udienza vengono anche messe agli atti le minacce del boss Rocco Palaia alla moglie Giuseppina, proprio in seguito a quel viaggio a Lucca. Scrive Rocco Palaia a Giuseppina Pesce: “So che hai ricominciato a fare Cocò. Ci stai rovinando tutti e stai rovinando te stessa ed i tuoi figli ma Dio vede e provvede. Ti voglio chiedere un favore, se ti è possibile, lo so che figli sono tutti uguali, che se ti dovessero dare la protezione, cosa che non credo più, se mi potevi lasciare il maschietto. Ti ho mandato a dire cento volte di stare con due piedi in una scarpa e tu te ne vai in vacanza a Lucca? La prima cosa che devi fare è scrivere a tuo padre e spiegargli come mai ti trovavi con quell’uomo. Lo voglio sapere pure io”.

Parole terribili e inequivocabili. Ne danno ampio risalto all’epoca numerosi giornali tra cui Il Quotidiano della Calabria in un articolo del 24 settembre 2011 a firma del giornalista Domenico Galatà. Oggi Giuseppina Pesce continua a vivere in località protetta con i suoi figli. Il suo coraggio le ha regalato una seconda possibilità che profuma davvero di dignità e libertà. Un esempio di coraggio fuori dal comune nonostante e malgrado tutto e tutti. Perché certe cose possono sembrare semplici e scontate solo dall’esterno. E con l’organizzazione criminale più pericolosa, più radicata e più ramificata d’Europa di facile e lineare non c’è mai nulla.

La diffida alla Disney

Michela Scafetta, avvocato che assiste Giuseppina Pesce, ha reso noto che The Good Mothers è prodotta e distribuita senza alcun tipo di autorizzazione. Ecco il suo comunicato: “Dal 5 aprile 2023 è uscita la serie Tv The Good Mothers trasmessa sul canale Disney+, la quale narra della storia di Giuseppina Pesce e dei suoi tre figli, una dei quali minorenne. La storia di una donna che ha collaborato con la giustizia, in relazione alle note vicende della ’ndrangheta calabrese. La serie tv è stata mandata in onda senza alcuna previa richiesta ed acquisizione di consenso da parte della signora Pesce. A ciò si aggiunga che la signora Pesce si dissocia dalla narrazione della vicenda, in particolar modo per quel che attiene al contenuto dei primi tre episodi, ove viene riprodotto un personaggio che nulla ha a che vedere con la storia reale della protagonista e con il suo vissuto all’interno della sua famiglia di origine. Peraltro, il padre della signora Pesce viene descritto come un orco e ciò non corrisponde al vero, essendo lo stesso stato sempre amorevole con la figlia e figura di riferimento per la stessa. Atteso il contenuto della serie, la mia assistita ha già diffidato le case di produzione e l’emittente dalla messa in onda della serie tv ed in ogni caso si riserva di agire nelle opportune sedi per il ristoro dei diritti ingiustamente violati”.

Se ne saprà di più nei prossimi giorni.