Il compagno di Barbara Capovani: “Eri un gigante, con la tua forza cambiavi le persone”

2 maggio 2023 | 09:16
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Il compagno di Barbara Capovani: “Eri un gigante, con la tua forza cambiavi le persone”

Toccante lettera di Michele Bellandi: “Insieme eravamo invincibili, ora spero di trovare il coraggio per continuare ad esserlo”

“Amore mio non so neanche da dove iniziare, come fare a dire delle cose che possano renderti giustizia, che possano far, se non capire, almeno intuire chi era Barbara. La poliedricità della tua personalità, le sue infinite sfaccettature e allo stesso tempo la tua gentile semplicità che ti rendeva accessibile ed aperta a tutti, senza eccezioni”.

Inizia così un post struggente, pubblicato sui social, da Michele Bellandi,  compagno della psichiatra Barbara Capovani, brutalmente uccisa davanti al Santa Chiara, massacrata con 10 colpi alla testa e al viso. Un delitto per il quale è accusato di omicidio premeditato Gianluca Paul Seung, ora in carcere al Don Bosco di Pisa, in attesa di perizie psichiatriche. ”

Eri così piccina, con quel tuo corpicino esile ma anche forte e scattante: un moto perpetuo, quasi impossibile da fermare, tanto che in famiglia ti avevamo soprannominata Kangurina (con la K). Bloccarti era compito arduo, farti stare ferma un’impresa monumentale – prosegue – piccina è vero ma in realtà un vero gigante: entravi in punta di piedi nella vita degli altri e gliela cambiavi per sempre, come per magia, in un istante: la tua curiosità, la tua intelligenza. Il tuo coraggio ed il tuo intuito, la tua voglia di aiutare ti rendevano in grado di capire le situazioni e trovare soluzioni sempre e per tutti. Così in un attimo diventavi un punto di riferimento, e quelle persone che fino a poco prima non ti conoscevano, improvvisamente non potevamo più fare a meno di te”.

La tua dedizione al lavoro poi era totale. Non facevi il medico, eri nata medico: a 6 anni avevi deciso che avresti fatto la psichiatra e così è stato –  aggiunge – La tua era una missione in cui hai sempre dato tutta te stessa. Non ti interessava la gloria personale, i soldi, rifuggivi l’apparire sui giornali. Eri pura sostanza, eri il fare verso l’apparire, avevi mille idee e una capacità di risolvere i problemi ineguagliabile. Ciò che ti guidava, come mi dicevi spesso, era ‘fare la cosa giusta, se cerchi di fare la cosa giusta tutto diventa più semplice’. Certo eri anche testarda e di una determinazione incrollabile ma soprattutto coraggiosa. Nessuna minaccia, nessuna offesa, ti scalfiva. Non agivi mai per interesse personale ma solo con l’idea e la preoccupazione di far star bene i tuoi pazienti, proteggere I tuoi colleghi, appunto con l’idea di ‘fare la cosa giusta’. Per questo eri imbattibile”.

Eri la nostra stella cometa, eri la luce della famiglia – conclude – dedicavi tempo a ciascuno, individualmente e poi tutti insieme, eri il centro delle nostre chiacchierate, con le tue affermazioni non di rado provocatorie. Spesso criticata, poche volte ‘riconosciuta’ – almeno non in quel contesto – per tutto ciò che facevi per noi, come tutti i grandi leader. Ci dicevamo spesso che da soli saremmo stati due ‘disgraziati’ ma che insieme eravamo invincibili. Spero di trovare la forza per continuare ad esserlo anche senza di te al mio fianco, soprattutto per prendermi cura di ciò che era la tua preoccupazione più grande: ‘I tuoi bambini’. Grazie per avermi accettato incondizionatamente, cosi come sono, ben conscia di tutti i miei difetti; grazie per tutto quello che mi hai insegnato e per aver lasciato a me e a tutti noi un esempio indelebile, amore mio tu sarai qui, con noi, per sempre”.