Il Consiglio di Stato boccia l’appello contro la nomina di Manzione a procuratore capo di Lucca

4 maggio 2023 | 15:26
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Il Consiglio di Stato boccia l’appello contro la nomina di Manzione a procuratore capo di Lucca

Dopo il Tar del Lazio vinta anche l’ultima battaglia giudiziaria legata alla scelta della guida della magistratura cittadina

Ieri (3 maggio) anche il Consiglio di Stato ha definitivamente bocciato l’appello proposto da un giudice contro la nomina da parte del Csm di Domenico Manzione a capo della procura di Lucca.

Già il Tar del Lazio lo scorso anno aveva respinto il ricorso contro Manzione (Leggi qui), e ora è arrivata la parola fine al contenzioso dopo la sentenza dei giudici di Palazzo Spada. Ben 6 i motivi d’appello che sono stati tutti respinti dal Consiglio di Stato. Si legge infatti chiaramente in sentenza: “Il motivo d’appello, in tutte le sue articolazioni (6 in totale), non è fondato. Per ricostruire la legittimazione quadriennale del controinteressato, il gravame si basa infatti sulla pretesa equipollenza tra le posizioni di magistrato in ruolo e di magistrato fuori ruolo che, correttamente, la delibera del Csm ha invece escluso. Infatti, il posto del magistrato collocato fuori ruolo non rimane “congelato” per il periodo di svolgimento dell’incarico extra-giudiziario, ma è immediatamente reso disponibile e riassegnato. Tale disciplina è perfettamente coerente con la necessità che l’assegnazione del magistrato a funzioni extra-giudiziarie non pesi esclusivamente sull’ufficio di provenienza, ma incida sull’organico complessivo del personale di magistratura, nel rispetto dei limiti numerici stabiliti dall’ordinamento. Conclusivamente questi motivi inducono al rigetto del gravame”.

I fatti

Questa la ricostruzione processuale dei fatti oggetto del contenzioso, si legge infatti in sentenza: “Il dottor Manzione è stato nominato, su sua domanda, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Alba in data 3 agosto 2009. Con delibera del 14 novembre 2022, il Csm lo ha poi collocato fuori ruolo quale componente del Comitato direttivo della scuola superiore della magistratura e successivamente, con delibera del 22 maggio 2013, è stato collocato in aspettativa, avendo assunto l’incarico di Sottosegretario al Ministero degli interni. A seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo 155/2012, l’ufficio di procura cui il prescelto era assegnato (Procura di Alba), è stato soppresso ed accorpato alla Procura di Asti. In data 7 giugno 2018, il controinteressato ha chiesto di essere ricollocato in ruolo; il consiglio superiore con delibera del 12 settembre 2018 ha provveduto al suo rientro in ruolo ed alla sua riassegnazione alla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze, con funzioni di sostituto procuratore generale, con decorrenza e presa di possesso del 5 dicembre 2018. Il 12 giugno 2019 è stato bandito il concorso per l’ufficio direttivo di Procuratore della Repubblica del tribunale di Lucca vacante dal 3 ottobre 2019, concorso al quale il controinteressato ha partecipato. Come già detto, il Csm, con delibera del 14 luglio 2021, recependo le motivazioni della proposta ‘A’ della quinta commissione, lo ha nominato procuratore di Lucca”.

Il procuratore capo di Lucca, Domenico Manzione, ha vinto anche l’ultima battaglia giudiziaria sulla sua nomina da parte del consiglio superiore della magistratura.