Massacra di botte la madre: resta in cella il figlio accusato di tentato omicidio

Il gip ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare del 32enne
Resta in carcere Nazareno Mancini, il 32enne accusato di aver tentato di uccidere la madre e di aver aggredito anche un altro parente intervenuto a difesa della vittima. La donna è ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Versilia dopo essere stata colpita alla testa con calci e pugni dal figlio 32enne nella sua casa a Marina di Pietrasanta. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lucca ha convalidato l’arresto eseguito dagli agenti di polizia del commissariato di Forte dei Marmi ed ha disposto la custodia cautelare in carcere.
Una furia selvaggia, secondo quanto ricostruito, sarebbe stata quella alla base della violenta aggressione. Solo per un miracolo non è finita in tragedia grazie alle volanti del commissariato di Forte dei Marmi, competente territorialmente, che si sono fiondate sul posto salvando la donna, nota maestra in pensione, che nonostante le ferite è riuscita a contattare la polizia. Gli agenti, per mettere fine al pestaggio, hanno dovuto forzare la porta. Ammanettato, il figlio, accusato di tentato omicidio, era stato trasferito in una cella del carcere di Lucca.
Anche un parente che era intervenuto in difesa della donna è stato massacrato di botte e ora è in rianimazione.
Il 32enne, Nazareno Mancini, era già noto alle cronache: nel dicembre del 2017 era stato accusato di aver dato fuoco al piano terra dell’abitazione a Tonfano e, a Viareggio, a dicembre scorso, a bordo di una Mini di colore azzurro, in fuga, imboccò contromano la via San Martino, a due passi dal lungomare, falciando alcune biciclette, una rastrelliera, dei motorini, altre auto e un palo e speronò una macchina della polizia.