Quattro medici del San Luca a processo per la morte di Michele Fanini

Sono accusati di omicidio colposo. Trasmessa dal gup alla procura la deposizione di un quinto professionista del pronto soccorso
Il gup Simone Silvestri del Tribunale di Lucca ha disposto il rinvio a giudizio per i 4 medici del San Luca accusati di omicidio colposo per la morte di Michele Fanini. L’uomo molto noto nel mondo del ciclismo era deceduto a 74 anni nel novembre del 2019 per una emorragia a seguito di due aneurismi, come stabilito in sede di autopsia, e secondo l’accusa i medici non avrebbero seguito il protocollo sanitario che di chirurgia vascolare causando per negligenza e imperizia la sua morte.
Ora il 3 novembre dovranno comparire in aula per difendersi dalle accuse durante il processo. Secondo i familiari che sono parte civile nel procedimento giudiziario difesi dall’avvocato Fiorenzo Alessi, l’esigenza di andare a processo emergeva dal complesso degli atti d’indagine e processuali, e anche dalle testimonianze assunte nella precedente udienza preliminare del 5 aprile scorso. Il giudice, infatti, stamattina (10 maggio) ha anche disposto la trasmissione alla procura proprio della deposizione resa proprio da un quinto medico del pronto soccorso nella scorsa udienza, perché sia valutata una eventuale ed ulteriore corresponsabilità nelle condotte già contestate ai 4 imputati che potrebbero dunque salire a 5.
Fanini arrivò in pronto soccorso per un blocco urinario e secondo la famiglia il paziente venne trattato a livello urologico senza considerare gli aspetti vascolari e gli aneurismi già evidenziati. Il noto meccanico e dirigente sportivo lucchese fu scopritore insieme al padre Lorenzo ed appunto ai fratelli Ivano, patron di Amore e Vita, Pietro e Brunello, organizzatore del Giro della Toscana femminile, di numerosi talenti diventati poi campioni ed indiscussi protagonisti del ciclismo mondiale. Tra i tanti, vanno ricordati soprattutto Michele Bartoli e Mario Cipollini, di cui Michele fu proprio il primo in assoluto a metterli in bicicletta all’età di sei anni. Michele Fanini era ricoverato al San Luca da alcuni giorni per problemi alla minzione ed era in attesa di essere sottoposto a un’operazione chirurgica, quando era stato trovato privo di vita nel letto. Le indagini della Procura, dirette dal pm Enrico Corucci, erano scattate in seguito a un esposto presentato dal figlio Lorenzo e dai fratelli Ivano, Pietro e Brunello (famiglia conosciutissima nel mondo del ciclismo) assistiti dagli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi di Rimini e chiedevano di fare luce sul decesso e sulle cure prestate al familiare. I quattro medici erano così finiti nel mirino con l’accusa di omicidio colposo per colpa medica. Ora il rinvio a giudizio e a novembre il processo.