Le ditte si ‘allargano’ sul demanio, revocata la concessione per due guadi sul Serchio

7 giugno 2023 | 22:31
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Le ditte si ‘allargano’ sul demanio, revocata la concessione per due guadi sul Serchio

Doppio decreto del genio civile Toscana nord che chiede anche il ripristino dei luoghi. Gli atti saranno trasmessi anche alla procura

Le ditte Del Debbio e Turicchi non avrebbero rispettato i patti presi e la Regione Toscana non solo revoca le concessioni dei guadi sul fiume Serchio, ordinando l’immediato ripristino dei luoghi, ma decide anche di trasmettere gli atti alla Procura della Repubblica, dando comunicazione di reato. Toccherà agli inquirenti lucchesi ora aprire un fascicolo d’inchiesta per far piena luce sugli avvenimenti.

Per la Regione le ditte “si sarebbero allargate” andando oltre le concessioni occupando anche altre aree demaniali oltre a non aver rispettato gli accordi stipulati in sede di concessione. La vicenda, complessa e delicata, è stata pubblicata oggi (7 giugno) sul Burt.

I decreti regionali del settore genio civile Toscana nord, a firma del dirigente Enzo Di Carlo scrive parole chiare e inequivocabili. La direzione difesa del suolo e protezione civile della regione Toscana si occupa di tutte le funzioni amministrative, di pianificazione, di programmazione, di indirizzo e controllo in materia di difesa del suolo non riservate dalla normativa nazionale allo Stato e ad enti diversi. Le due ditte hanno due stabilimenti a Ponte dell’Ania e a seguito di diversi accordi presi a livello istituzionale avevano chiesto nel febbraio scorso concessioni regionali per guadi sul Serchio e inizialmente tali richieste erano state accoltr. Ne danno atto i decreti regionali di revoca delle concessioni del 31 maggio scorso ora pubblicati sul Burt e quindi divenuti ufficiali ed esecutivi,

Con un primo decreto dirigenziale del 24 febbraio scorso, infatti, la Regione aveva rilasciato alle società Turicchi srl, con sede a Barga, e Del Debbio spa, con sede a Lucca, la concessione per l’uso dell’area appartenenti al demanio dello Stato (ramo idrico) e di pertinenza del fiume Serchio, per la realizzazione di un guado, a carattere temporaneo e ad uso cantieristico, per l’attraversamento del corso d’acqua in località Colle Aginaia e fra Pedona e Bolognana, tra i Comuni di Barga e Gallicano. Tale guado era dunque al servizio dei due impianti produttivi situati nella frazione di Ponte all’Ania, nel Comune di Barga, ed era stato concesso per la durata di un anno. Questo avveniva perché era stata certificata l’occupazione continuativa dell’area demaniale relativa al guado temporaneo, dalla data di scadenza della precedente concessione del 5 novembre del 2022 e pertanto si legge nel decreto “si era ritenuto di concedere, a seguito del pagamento del corrispettivo di un’annualità di canone, un periodo di concessione fino alla data del 6 novembre del 2023”. Prolungando di fatto la precedente concessione regionale. Ma le ditte non avrebbero rispettato i patti presi.

Proseguono infatti i decreti di revoca, identici nei contenuti salvo che per le località, in modo perentorio: “A seguito del sopralluogo effettuato da tecnici di questo settore si è potuto verificare che lo stato dei luoghi risultava difforme dagli elaborati tecnici presentati in fase di concessione con particolare riferimento alle dimensioni del guado, alla tipologia costruttiva e alla presenza di ulteriori aree demaniali occupate”. Frasi che lasciano poco spazio ad interpretazioni se risulteranno vere e se le vicende configurano reati e sanzioni sarà compito ora in primis della procura di Lucca e poi in quanto atto amministrativo è sempre possibile ricorrere anche al Tar, in seconda battuta chiaramente. Si legge nel decreto: “Considerato quindi che a seguito di tale sopralluogo è stato redatto apposito rapporto istruttorio depositato agli atti di questo ufficio e dato atto che, come riportato nel citato decreto di concessione, l’esecuzione dei lavori in difformità del progetto autorizzato, comporta la decadenza della concessione medesima; che al concessionario dichiarato decaduto non spetterà alcun rimborso per le opere realizzate e per le spese sostenute; fatte salve le sanzioni di cui all’articolo 9 della legge regionale 80/2015, e le comunicazione di notizia di reato alla procura competente (quella di Lucca), il concessionario decaduto è soggetto all’obbligo di rilascio dell’immobile e al ripristino dei luoghi; nel caso di mancato rilascio è eseguito lo sfratto in via amministrativa”. Frasi severe che ora passeranno inesorabilmente al vaglio della magistratura lucchese, e non solo. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.

Il decreto regionale

Questi i 6 punti finali del decreto regionale di revoca: “Decreta di revocare, alle società Turicchi e Del Debbio la concessione demaniale per l’uso a titolo esclusivo e temporaneo dell’ area appartenente al demanio dello stato. ramo idrico, di competenza del corso d’acqua denominato fiume Serchio, per la realizzazione di un guado temporaneo ad uso cantieristico, per l’attraversamento fiume Serchio… tra i comuni di Barga e Gallicano, a servizio di impianti produttivi situati nella frazione di Ponte all’Ania, nel comune di Barga. Di disporre il ripristino dello stato dei luoghi a seguito della preventiva presentazione a questo settore di apposito progetto entro 30 giorni dalla data del presente decreto; di disporre che, nelle more dell’effettuazione di tali lavori, le società Turicchi e Del Debbio restano custodi delle opere e responsabili della tutela e della gestione delle aree demaniali, garantendo la sorveglianza degli accessi alle stesse e la messa in opera di tutti i dispositivi i sicurezza che si dovessero rendere necessari in caso di allerta meteo, così come era stato previsto e prescritto nel decreto di concessione richiamato nelle premesse. Di dare atto che il presente provvedimento è rilasciato ai soli fini di tutela delle opere idrauliche e del buon regime delle acque pubbliche, e pertanto fa salvi e impregiudicati i diritti di terzi. Il destinatario, per le operazioni di ripristino è tenuto a munirsi di tutti gli ulteriori eventuali titoli abilitativi e atti di assenso previsti dalle leggi vigenti. Di trasmettere per via telematica il presente provvedimento all’indirizzo pec del tecnico incaricato e ai Comuni sul cui territorio insistono le opere. Di dare atto che avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso davanti all’autorità giudiziaria competente nei termini di legge”.