Non rispettano le normative antiriciclaggio, maxi multa a due professionisti
Sono finiti nel mirino dei controlli della guardia di finanza di Lucca
Non avrebbero assolto agli obblighi antiriciclaggio: due professionisti sono finiti nel mirino dei controlli della guardia di finanza di Lucca e sanzionati per pratiche non idonee con multe da 50mila euro.
Stando all’accusa, i due contabili avrebbero omesso di adempiere alle prescrizioni previste dalla normativa, aggirando le verifiche sulla clientela e omettendo la corretta conservazione dei loro dati, documenti e informazioni utili alla loro identificazione. Con questa ipotesi gli uomini delle fiamme gialle, compiuti gli accertamenti del caso, hanno elevato le pesanti sanzioni.
Negli ultimi mesi sono stati svolti dal locale nucleo Pef diversi interventi nei confronti di soggetti sottoposti all’osservanza degli obblighi antiriciclaggio, la cui pianificazione è stata orientata dalle analisi di contesto e di rischio e dalla cognizione dei fenomeni di criminalità economico-finanziaria più diffusi in alcuni settori dell’economia.
La selezione ha riguardato, nello specifico, anche 2 professionisti giuridico contabili, che svolgono l’attività di servizi forniti da dottori commercialisti, che secondo accertamenti pregressi avrebbero compiuto condotte idonee a pregiudicare la completa efficacia del presidio antiriciclaggio.
I successivi riscontri operativi effettuati dagli specialisti del Nucleo hanno consentito, infatti, di rilevare che i professionisti, nella quasi totalità dei fascicoli dei clienti esaminati, non avevano adempiuto alle prescrizioni previste dalla normativa di riferimento, non compiendo una adeguata verifica della clientela e senza provvedere alla corretta conservazione dei relativi dati, documenti e informazioni funzionali alla loro completa identificazione.
Un’accurata identificazione della clientela è di fondamentale importanza per inviare poi all’Uif eventuali segnalazioni di operazioni sospette connesse a motivi di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, sulla base, proprio, di situazioni anomale riscontrate dal professionista al momento dell’instaurazione del rapporto di lavoro e/o nel loro prosieguo.
Per queste ragioni, comportamenti simili sono ritenuti molto gravi e insidiosi dal legislatore e sono sanzionabili con importi fino a 50.000 euro. L’azione di servizio proseguirà per l’intero anno, al fine di prevenire e contrastare ogni forma d’inquinamento dell’economia legale.