Rapine in banca con ostaggi, condannato in via definitiva il leader della banda dei pendolari

18 giugno 2023 | 11:28
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Rapine in banca con ostaggi, condannato in via definitiva il leader della banda dei pendolari

I due colpi avevano fruttato al 39enne siciliano e ai suoi complici un bottino totale di 350mila euro

Dalla Sicilia in Toscana per compiere rapine, condannato in via definitiva il leader della banda che in provincia di Lucca aveva messo a segno due colpi per un bottino totale di 350mila euro.

Un 39enne era finito in manette insieme a tre complici alcuni anni fa su richiesta del pm Aldo Ingangi della procura cittadina ed era stato condannato dopo alcuni mesi dal gup del tribunale di Lucca in sede di abbreviato per rapina aggravata e ricettazione. Avverso questa sentenza l’uomo aveva proposto appello nel 2021 e poi ricorso in Cassazione ma sia i giudici fiorentini sia gli ermellini hanno confermato la pena stabilita dai colleghi lucchesi.

Ma per stabilire la pena totale che dovrà scontare bisognerà attendere gli esiti definitivi di altri procedimenti giudiziari a suo carico in Sicilia, nelle Marche e in Emilia Romagna, sempre per rapine condotte con lo stesso modus operandi e che avevano fruttato all’uomo e ai suoi sodali ingenti quantitativi di denaro. Sarà il giudice dell’esecuzione a fare il calcolo finale della pena da scontare tenendo conto delle varie sentenze (definitive) e dei periodi in cui è stato già detenuto tra carcere e domiciliari. Questi i fatti di cui era accusato dai giudici lucchesi.

Secondo le accuse degli inquirenti cittadini, i quattro sarebbero i rapinatori che nel pomeriggio del 14 febbraio del 2014 avevano assaltato la Cassa di Risparmio di Lucca a Viareggio. I malviventi, in quell’occasione, fecero irruzione armati di taglierino, sequestrando circa 25 persone, tra dipendenti e clienti, rinchiudendoli in una stanza per alcune ore in attesa dell’apertura automatica delle casse. Una volta aperte le casse i malviventi portarono via la somma complessiva di circa 145mila euro fuggendo poi a bordo di un’autovettura rubata. Le stesse indagini avevano fatto poi ritenere ai carabinieri e ai giudici che l’uomo con un altro complice fosse l’ideatore e l’autore di un’altra rapina commessa in Versilia. In particolare i due, secondo quanto emerso nel procedimento giudiziario, avrebbero compiuto un secondo colpo alla Cassa di Risparmio di Carrara di Lido di Camaiore il 4 ottobre del 2013. In quel caso utilizzarono il medesimo modus operandi: dopo aver fatto irruzione all’interno dell’istituto di credito, impedirono qualsiasi movimento a clienti e dipendenti rinchiudendoli in una stanza per circa 2 ore. All’apertura delle casse i malviventi si impossessarono di circa 200mila euro fuggendo sempre a bordo di un’auto rubata.

Insomma rapinatori professionisti che anche nelle altre città italiane dove hanno commesso altri colpi, e per i quali sono a vario livello tuttora sotto processo, puntavano sempre a grosse somme di denaro dopo una evidente pianificazione di ogni singola rapina compiuta.