“Violazioni e abusi edilizi”, il Comune revoca la concessione dell’impianto sportivo di San Cassiano a Vico. Ma la Real Academy non ci sta e fa ricorso al Tar

3 luglio 2023 | 16:45
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“Violazioni e abusi edilizi”, il Comune revoca la concessione dell’impianto sportivo di San Cassiano a Vico. Ma la Real Academy non ci sta e fa ricorso al Tar
“Violazioni e abusi edilizi”, il Comune revoca la concessione dell’impianto sportivo di San Cassiano a Vico. Ma la Real Academy non ci sta e fa ricorso al Tar
“Violazioni e abusi edilizi”, il Comune revoca la concessione dell’impianto sportivo di San Cassiano a Vico. Ma la Real Academy non ci sta e fa ricorso al Tar
“Violazioni e abusi edilizi”, il Comune revoca la concessione dell’impianto sportivo di San Cassiano a Vico. Ma la Real Academy non ci sta e fa ricorso al Tar

Le contestazioni dopo alcuni sopralluoghi per i lavori effettuati. Il presidente della società si difende e nega ogni tipo di azione illecita ma Palazzo Orsetti impone di liberare la struttura entro 30 giorni

Il Comune “strappa” la concessione dell’impianto sportivo polivalente di San Cassiano a Vico – in gestione dal 20 luglio 2021 al Real Academy Lucca e dall’Asd Giovanni Granata Monsummano – per “gravi inadempienze contrattuali”.

Al raggruppamento di associazioni sportive che gestiscono l’impianto vengono dati 30 giorni di tempo, fino al 3 agosto, per riconsegnare le chiavi all’ente di palazzo Orsetti, così come imposto nella relativa determina dirigenziale pubblicata oggi (3 luglio) sull’albo pretorio del Comune. Dall’altra parte, il Real Academy Lucca annuncia l’intenzione di impugnare il provvedimento con un ricorso al Tar che i legali stanno già preparando.

Real Academy al Comune: “Abbiamo ricevuto in concessione un impianto difforme e irregolare” – Luccaindiretta

Nel mirino degli uffici comunali sarebbero finite infatti alcune opere e interventi strutturali che la società concessionaria avrebbe realizzato, stando al parere del Comune, senza le autorizzazioni e i titoli necessari per farlo, andando così a violare il contratto di concessione. Presunte violazioni che la società sportiva ha comunque contestato, sostenendo di non aver compiuto alcun genere di abuso, trasmettendo una dettagliata memoria difensiva agli uffici comunali, che hanno però deciso di rigettare le motivazioni del concessionario, riservandosi anche – si legge nella determina – la possibilità di chiedere i danni.

Nell’impianto le società concessionarie hanno realizzato una importante opera di riqualificazione, sistemando la struttura nell’ottica di un’area polivalente per varie discipline sportive. Ma secondo il Comune, sarebbero stati compiuti dei passaggi non in linea con quanto stabilito dalle assegnazioni di impianti sportivi di proprietà comunale. Dal canto suo, il concessionario è intenzionato a difendersi per tutelarsi e, chiaramente, sostenere la trasparenza e correttezza dei lavori eseguiti al campo sportivo di via Tognetti.

E’ anche alla luce di questo che il presidente del Fcd Real Academy Lucca annuncia che “agirà presso ogni sede per tutelare il buon nome della società”, contestando il provvedimento del Comune. Secondo il presidente Claudio Polonia la revoca della concessione sarebbe frutto di “una campagna mediatica gratuitamente denigratoria e mirata solo a screditare la nostra società”.

“Una revoca quasi chirurgica quella che è intervenuta oggi – commenta Polonia -. Guarda caso proprio il primo giorno di apertura dei tesseramenti. E guarda caso gli uffici comunali hanno inserito tra i destinatari della revoca anche la federazione italiana giuoco calcio”.

Ma andiamo con ordine. Un primo sopralluogo, stando a quanto riportato nell’atto comunale, sarebbe stato effettuato dagli uffici comunali insieme alla polizia municipale lo scorso 4 aprile, quando, dopo essere stato interrogato dall’ente, il concessionario non avrebbe fornito “precisa indicazione circa l’acquisizione dei titoli edilizi”, necessari per realizzare gli interventi strutturali contestati all’associazione.

Tra questi interventi, secondo il Comune, ci sarebbero: “una struttura metallica considerata né temporanea né precaria e come tale assoggettabile a nuova costruzione delle dimensioni di 10,97 per 20,91 metri circa ed altezza variabile da 3,35 metri a 5,40 metri, in ferro zincato, con montanti portanti ancorati al terreno mediante plinti in calcestruzzo”, “struttura dotata di elettricità ed acqua corrente – sostiene il Comune -; un box cucina e un box bagno posizionati sul lato est della struttura metallica saldamente ancorati al terreno, entrambi allacciati ad un sistema di scarico; una struttura metallica tribuna su base in calcestruzzo, la cui base non presenta caratteri di precarietà costruttiva e di facile amovibilità e due box spogliatoi presenti nei pressi del parcheggio saldamente ancorati al terreno; tramite tubazioni per gli scarichi“.

Dopo il primo sopralluogo l’ufficio edilizia privata avrebbe quindi avviato il procedimento amministrativo “per inadempimento della concessione – si legge negli atti comunali – per grave negligenza nell’esecuzione degli obblighi e delle condizioni contrattuali per aver realizzato le opere senza la necessaria autorizzazione del Comune, nonché in violazione delle norme in materia urbanistica ed edilizia”, invitando il concessionario a presentare le proprie giustificazioni entro 60 giorni. Il 2 maggio un secondo sopralluogo all’impianto avrebbe constatato “ulteriori trasformazioni sul complesso comunale, in assenza della necessaria autorizzazione da parte del Comune e del titolo edilizio”. Tra questi figurerebbero, così come si legge nell’atto comunale, “la realizzazione di un massetto in calcestruzzo di altezza fuori terra di circa 25 centimetri per i due campi da padel e l’installazione di quattro torri faro posizionate agli angoli del campo da calcio esistente e consistenti in piloni di acciaio di altezza 12 metri circa su plinti interrati in calcestruzzo di circa un metro quadrato”. Ulteriori trasformazioni dell’impianto sarebbero poi state notate dagli uffici nel corso di un terzo sopralluogo, avvenuto lo scorso 1 giugno.

Il concessionario dal canto suo ha presentato diverse richieste di accesso agli atti per prendere visione sia della documentazione relativa agli accertamenti a suo carico sia di quella relativa ad altri impianti sportivi comunali ed appurato che “a tutte le istanze di accesso, gli uffici comunali, per quanto di rispettiva competenza, hanno fornito riscontro autorizzando o negando l’ostensione ed il rilascio di copie, come da corrispondenza conservata in atti”. La società sportiva avrebbe poi chiesto la proroga di diciotto mesi per la conclusione del procedimento: richiesta non accolta dal Comune.

Il 13 giungo il Real Academy ha quindi presentato una nota difensiva, contestando il carattere abusivo delle opere realizzate e sostenendo che “l’impianto oggetto di concessione presenta alcune difformità ed è carente dello stato di legittimità urbanistico-edilizia”, si sarebbe dichiarata disponibile a sanare gli interventi realizzati e contestati, ma solo dopo che il Comune avesse sanato alcune presunte irregolarità originali: il concessionario, infatti, avrebbe sostenuto che l’impianto era stato consegnato con alcune difformità di natura edilizia che erano imputabili alle gestione precedenti. “Contesteremo l’operato del comune che oggi vuole fare ricadere su di noi delle responsabilità che non ci sono – commenta al riguardo il presidente del Real Academy, Claudio Polonia -, quando i primi responsabili sono loro, visto che approfondendo via via i documenti e gli atti presso le sedi comunali, abbiamo scoperto che ci hanno consegnato in concessione un impianto difforme ed irregolare. E gli uffici conoscevano sin dall’inizio queste carenze, ma ce le hanno sempre tenute nascoste. E oggi revocano la concessione alla nostra società dopo che abbiamo investito quasi 800 mila euro per migliorare le strutture e rendere funzionali gli impianti che ci hanno consegnato”. Polonia passa così al contrattacco, producendo anche le immagini dello stato in cui è stato consegnato l’impianto e di come è stato sistemato successivamente.

FOTO – Lo stato dell’impianto prima della concessione secondo il Real Academy

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Nonostante le osservazioni, anche queste istanze non sono state accolte dall’ente di palazzo Orsetti, che contesta alla società di aver violato l’articolo 8 della concessione, che, prevede, tra l’altro l’approvazione da parte del Comune dei progetti esecutivi redatti da professionisti iscritti all’albo, accompagnata da idonea documentazione della spesa sostenuta e dalle dichiarazioni di conformità degli impianti e l’articolo 9 della concessione, per non avere chiesto l’autorizzazione per le modifiche apportate allo stato del terreno e all’impianto, oltre che della normativa edilizia, per avere presumibilmente realizzato opere abusive.

“In ragione del ripetersi di interventi effettuati senza idonei titoli autorizzativi e con l’aggravante che le trasformazioni sono state realizzate in violazione della normativa edilizio-urbanistica vigente – si legge infine nel documento – l’amministrazione comunale ritiene necessario procedere alla risoluzione della concessione sottoscritta tra le parti assegnando al concessionario un termine per la riconsegna dell’impianto sportivo di 30 giorni dalla data di notifica del provvedimento, riservandosi la possibilità di quantificare i danni patitia seguito dell’esecuzione dell’atto e ferma restando l’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente e in particolare quella in materia urbanistico-edilizia”.

Il concessionario secondo il Comune quindi deve liberare l’impianto entro trenta giorni, ovvero entro il 3 agosto, pena lo stoccaggio del materiale di proprietà in un deposito con spese a carico della società sportiva, che a sua volta avrà il compito di conservare l’impianto fino alla riconsegna, e la facoltà di accederci dopo solo per ripristinare lo stato dei luoghi ai sensi della normativa edilizio-urbanistica.

Il concessionario potrà comunque far valere le proprie posizioni nelle sedi opportune ed infatti è intenzionato a presentare ricorso al Tar per impugnare il provvedimento del Comune: “La nostra società – annuncia il presidente del Real Academy Claudio Polonia – agirà presso ogni sede per tutelare il buon nome della società e di tutti quelli che si stanno spendendo e credono nel nostro progetto”.

“Abbiamo fatto tantissime attività, anche sociali e di beneficenza – ricorda Polonia -, abbiamo tante attività per i bambini tuttora in corso e programmate per tutte l’estate. Evidentemente abbiamo dato fastidio a qualcuno. In ogni caso nei prossimi giorni indiremo una conferenza stampa per spiegare tutto quanto accaduto. E’ giusto che la gente sappia tutta la verità, sentendo due campane e non solamente quella dell’assessore Barsanti. Anzi, cogliamo l’occasione per tranquillizzare le numerose famiglie che fanno parte della nostra grande famiglia per quanto riguarda la campagna tesseramenti, che proseguirà come da programma, così come proseguiranno le attività sportive programmate in vista della prossima stagione, perché siamo fiduciosi nell’accoglimento del ricorso al Tar e sicuri delle nostre ragioni e di aver operato bene e nelle legittimità”.

FOTO – Lo stato dell’impianto dopo la riqualificazione secondo la società

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