Cameriere preso a bastonate, i vertici di Confcommercio e i sindacati: “In centro una intolleranza che preoccupa”

L’associazione di categoria: “Sono urgenti riflessioni sul clima che si è venuto a creare fra residenti e imprenditori. Il tavolo sulla movida? Ottima cosa ma non si dia sempre la colpa ai locali”
L’aggressione subita da un cameriere del ristorante Il Mecenate da parte di due donne residenti in centro mentre stava portando i rifiuti all’isola ecologica di via della Zecca è la “spia emblematica di un clima sempre più teso che si respira all’interno del centro storico fra i residenti e gli imprenditori, contraddistinto da una crescente intolleranza nei confronti di locali che svolgono soltanto il loro lavoro, in modo attento e scrupoloso”. Lo dicono i vertici di Confcommercio e i sindacati provinciali Fipe ristoratori e Fipe baristi di Lucca. Che dopo l’episodio di giovedì scorso in città parlano di un gesto che denota “una intolleranza che, lo diciamo a chiare lettere, preoccupa non poco e merita urgenti riflessioni”.
“In primo luogo – si legge in una nota congiunta – intendiamo esprimere la nostra piena solidarietà al ragazzo, aggredito senza motivo mentre stava svolgendo semplicemente il proprio lavoro, nel pieno rispetto delle regole. Una solidarietà che estendiamo naturalmente all’amico e collega Stefano De Ranieri, imprenditore serio e professionale nonché titolare del locale per il quale lavora il giovane”. “Un episodio – proseguono Confcommercio e i sindacati Fipe – che è purtroppo spia emblematica di un clima sempre più teso che si respira all’interno del centro storico fra i residenti e gli imprenditori, contraddistinto da una crescente intolleranza nei confronti di locali che svolgono soltanto il loro lavoro, in modo attento e scrupoloso. Una intolleranza che, lo diciamo a chiare lettere, preoccupa non poco e merita urgenti riflessioni”.
“In questo contesto – insiste la nota – si inserisce il lodevole tentativo dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Mario Pardini, che ringraziamo per l’intento, di aprire un tavolo di confronto permanente fra imprenditori e residenti sul tema della movida, a ripresa di un percorso già intrapreso a suo tempo dalla precedente amministrazione. Siamo però ad evidenziare come le proposte emerse in passato a tavoli simili promossi proprio dalla precedente amministrazione, che ipotizzavano addirittura chiusure dei locali notturni alle 21, fossero e siano ancora oggi del tutto irricevibili da parte nostra. Se davvero si vuole aprire una vera concertazione con la nostra categoria, occorre farlo su proposte serie e ragionevoli”.
“Da anni – chiudono Confcommercio e i sindacati Fipe – si sente parlare di episodi di schiamazzi e vandalismi notturni da parte di giovani, la cui responsabilità finisce poi con l’essere addossata quasi sempre ai locali. ‘La malamovida è diretta conseguenza della presenza di locali’, dicono alcuni: ebbene, questo luogo comune va smontato una volta per tutte. E’ noto, infatti, come una città spenta e buia sia terreno fertile per malintenzionati e anche giovani maleducati, molti dei quali peraltro sono soliti portarsi dietro da casa bottiglie di alcolici, acquistate magari in un discount per risparmiare. La vera movida, invece, quella promossa dai nostri imprenditori, è simbolo di divertimento sano e aggregazione”.