Gestiva un giro di opere d’arte rubate: nei guai un 55enne lucchese

12 agosto 2023 | 08:33
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Gestiva un giro di opere d’arte rubate: nei guai un 55enne lucchese

L’uomo è stato denunciato dopo le indagini condotte dai carabinieri. Fra le vittime anche i padri comboniani

Un altro duro colpo al racket di opere d’arte pregiate in Lucchesia.

Al termine di un’articolata indagine svolta dal Nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale (Tpc) di Firenze e dal Comando stazione carabinieri di Ponte a Moriano, nei giorni scorsi è stato denunciato un lucchese di 55 anni, già noto alle forze dell’ordine, quale presunto responsabile del reato di ricettazione di opere d’arte e beni culturali.

Nell’abitazione dell’indagato, durante la perquisizione eseguita dai militari, sono stati recuperati diversi beni di valore artistico ed ecclesiastico, alcuni riferibili a due furti avvenuti nel 2022, uno dei quali ai danni di un cittadino lucchese, per un valore commerciale complessivo di 3500 euro.

Grazie alla banca dati Leonardo – sistema informatico dell’arma dei carabinieri che contiene oltre 7 milioni di oggetti d’arte e 700mila immagini censiti – è stato possibile risalire ai legittimi proprietari e restituire gran parte delle opere ritrovate a don Giovanni Taneburgo poiché alcune opere erano state asportate dalla chiesa dei Padri missionari comboniani di Lucca nell’agosto 2022.

La merce ritrovata consiste in un dipinto fine Cinquecento, con la madonna con un bambino in braccio e santi, delle dimensioni 40×40, autore ignoto, senza cornice; un quadro risalente al Novecento, con gondole veneziane, dimensione 30×15, autore ignoto, con cornice nera; un quadro fine Ottocento, con un autoritratto, dimensioni 15×15, pittore Virgilio papini, senza cornice; un disegno a china firmato Barsotti 44 raffigurante cavalli e serpenti con cornice nera e oro; un dipinto 30×20 con cornice nera con mucche al pascolo firmato e datato 1915; un cofanetto in radica di noce dell’Ottocento; una stella marina di grandi dimensioni di provenienza orientale; una scatola di legno a forma di cuore larga circa 20 centimetri, con incise tre lettere; una conchiglia di colore bianco piatta con la forma di una mano larga; un busto in terracotta, raffigurante la dea bendata con tracce di bronzatura avente le dimensioni 25×25 risalente ai primi del 900, a firma dell’autore V. Bertolotti; un busto in terracotta, raffigurante una donna avente dimensioni 30×35 risalente ai primi del 900; cornici di proprietà della chiesa Santissima Trinità dei missionari comboniani; due effigi in carta con cornice il legno dorato dimensioni 45×34 circa; una effigie della Stazione della via crucis in carta con cornice il legno dorato danneggiata nel disegno, dimensioni 45×34; quattro cornici in legno dorato con elemento decorativo in legno avente numero romani IX, riconducibili a via Crucis dimensioni 45×34; otto elementi decorativi in legno dorato aventi numeri romani di seguito indicati II-III-V-VI-VII-VIII-X-XI.

Nella foto don Giovanni Taneburgo con i carabinieri al momento della restituzione delle opere