Guida l’auto con a bordo un minore senza aver mai conseguito la patente

Un 33enne che era in affidamento ai servizi sociali per una condanna per droga fermato dai carabinieri
Era in affidamento ai servizi sociali per scontare l’ultima parte della sua condanna per reati di spaccio legati al mondo delle sostanze stupefacenti e di minacce quando la polizia lo ha fermato alla guida di un’auto a borda della quale c’era anche un minore. La vettura era intestata a una parente e anche il minore era un suo familiare ma quella che mancava era la patente di guida.
Dopo i controlli di rito è emerso che il 33enne la patente non solo non l’aveva con sé come aveva dichiarato ma non l’aveva mai conseguita. Da questo accertamento era venuto fuori un altro procedimento penale a suo carico come previsto dalla normativa in materia. Nel caso di guida di un autoveicolo o motoveicolo, senza patente, o dopo che la patente sia stata negata, sospesa o revocata, la pena è dell’arresto da sei mesi a tre anni, qualora si tratti di persona già sottoposta, con provvedimento definitivo, a una misura di prevenzione personale.
Il 33enne è arrivato fino in Cassazione ma anche gli ermellini gli hanno dato torto dichiarato inammissibile il suo ricorso e condannato anche a 3mila euro di multa più le spese legali e di giudizio. Scrivono i giudici della Cassazione nella sentenza pubblicata pochi giorni fa: “Rilevato che il ricorrente non si confronta in modo specifico rispetto a tale coerente ragionamento svolto dalla corte di appello e, pur lamentando la violazione di legge, chiede una differente (ed inammissibile) valutazione degli elementi di merito rispetto al trattamento sanzionatorio; Ritenuto che deve essere dichiarata l’inammissibilità del ricorso, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e, in mancanza di elementi atti a escludere la colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento della somma di tremila euro in favore della cassa delle ammende”. Il suo precedente arresto era avvenuto in seguito a una lunga indagine da parte dei carabinieri, partita con una segnalazione inerente le sopraffazioni e le minacce che un ragazzo di Massarosa, implicato in problemi di droga, stava subendo a causa di una partita di marijuana non pagata. Poi l’anno successivo era stato fermato dalla polizia per guida senza patente, aggravato dal fatto che fosse all’epoca in affidamento ai servizi sociali.